GIORDANO BRUNO E PERIODO STORICO

GIORDANO BRUNO E PERIODO STORICO

TRA 1300-1600

(C. S.)

M .  V.                                                      

carissimi fratelli, per comprendere la Figura di Giordano Bruno è necessario inquadrare questo

personaggio nel suo periodo storico, che coincide con il rinascimento e correlare le sue vicissitudini con le trasformazioni politiche culturali e sociali di quel periodo.

 Un profondo senso di religiosità cristiana, dominava a scena in tutta Europa nel periodo del tardo medioevo.

Questa profonda devozione fu accentuata dall’epidemia senza precedenti che sconvolse l’intera Europa tra il 1300 ed il 1350 e le lunghe guerre, specialmente La Querce dei cento anni tra la Francia e [Inghilterra. Questi eventi fecero nascere nell’animo degli uomini una paura diffusa di morte imminente. di dubbio e di inquietudine.

Per arginare le proprie inquietudini gli uomini si rifugiarono ancora di più verso il Divino per esorcizzare l’angoscia della morte, alla ricerca di protezione e di salvezza dell’anima. In questo periodo vengono scoperte reliquie, corpi interi di Senti che vanno a riempire tutte le chiese d’Europa In tale periodo venne introdotto un nuovo metodo, basato sulla credulità dei fedeli, per assicurarsi la salvezza dell’anima dopo la morte” il mercato delle indulgenze” Esse si potevano acquistare con la preghiera con le opere meritevoli e soprattutto con le offerte in denaro Nella sola città di Halle in Germania 8000 reliquie e 42 corpi integri dì Senti resero circa 40 milioni di indulgenze all’anno

L’allargamento del mondo conosciuto seguito dalla scoperta dell’America nel 1492 lo sviluppo economico sostenuto dall’espansione commerciale, portò inevitabilmente ad un rafforzamento degli stati nazionali, modificano profondamente la società europea ed indeboliscano le posizione della Chiesa governi nazionali come la Francia, l’Inghilterra e la Germania, interferiscano sempre più nelle procedure di designazione e di fiscalità pontificie. L’ostilità contro le Chiesa trova pertanto un terreno fertile. In quasi tutti gli ambienti europei cominciano a circolare critiche contro I papato e contro il clero.

Il grande umanista Erasmo da Rotterdam che gode di un immenso prestigio in tutta Europa accusa i vescovi di comportarsi come gran signori piuttosto che come successori degli Apostoli. Viene messa in luce a forte discrepanza tra interessi spirituali e temporali. Una delle tante manifestazioni in cui si esprime l’insofferenza verso le Chiesa di Roma è le ribellione di Martin Lutero.

Questo monaco agostiniano tedesco, elaborò una nuova teologia (1545) basata sull’approfondimento dello studio della bibbia, solo la fede consentiva al cristiano di accogliere la parola di dio e di sottomettervisi nonostante i propri peccati. Lutero condanna la pratica delle indulgenze e si rifiuta di ritrattare le proprie posizioni di fronte i teologi a Roma.

NeI 1521 il trasformatore viene condannato dal Papa Leone X e viene scomunicato nel 1521. A poco a poco quasi tutta la Germania e Cantoni Svizzeri si convertono alla religione riformista di Lutero. Un motivo importante che facilità la diffusione della Riforma fu l’appoggio dei Principi che in tal modi si appropriavano anche dei beni terreni che erano stati precedentemente confiscati dal clero, Il controllo del potere passava dal clero ai principi. Successivamente il Luteranesimo andò diffondendosi in Francia in Inghilterra in Svezia ed in Norvegia.

Contemporaneamente Giovanni Calvino a Ginevra accoglie gran parte delle idee di Lutero come l’autorità assoluta dello scritture e le rielabora con accenti ancora più rigorosi. Le idee di Calvìno sì diffondono rapidamente in Svizzera Francia Inghilterra ed Olanda.

Nel 1566 in Olanda viene chiesta la soppressione del tribunale dell’inquisizione e la sospensione dei decreti contro l’eresia.

Il mondo Cattolico non assiste immobile o rassegnato all’avanzata del protestantesimo, anzi la sfida protestante infonde nuova forza e vigore alla Chiesa, Il papato cerca con tutta la sua forza di combattere contro il protestantesimo 11 concilio di Trento nel 1645 condanna le tesi dei protestanti e stabilisce il molo della Chiesa come unica interprete delle sacre scritture. Si parla di Controriforma. Aumenta in questo periodo il potere del tribunale di inquisizione, la lotta contro la superstizione e la stregoneria. Inizia in tutta Europa una politica di restaurazione cattolica ed una persecuzione verso i protestanti.

In Italia come in Spagna la repressione trova scarsa opposizione poiché le idee Luterane e Calviniste erano confinate in ristretti circoli culturali. Nel 1542 l’Inquisizione Romana viene riorganizzata e la sua giurisdizione estesa a tutta l’Italia. Il tribunale di inquisizione nasce nel 1233, con il Papa Gregorio Xl ,è un tribunale specificatamente incaricato alla lotta contro l’eresia. Potevano confiscare beni, dare scomuniche o penitenze pecuniarie o imporre dei pellegrinaggi o impedire di leggere certi libri o di condannare a morte. Nel 1542 il tribunale dell’inquisizione prende il nome del Sant’ Uffizio e le sue sentenze riguardano soltanto il campo spirituale, ma non avevano azione in campo profano.

Alla fine del 1500 ed all’inizio del 1600 la Riforma è stata soffocata nelle principali regioni della penisola Italiana solo a Venezia ed in Piemonte continuavano ad esserci comunità di rifornisti. Gli eretici autentici ormai sono rari ed uno di questi è Giordano Bruno. Il suo processo appare come uno degli ultimi grandi dossier dell’Inquisizione.

Giordano Bruno fu condannato dopo un lungo processo ( 8 anni al rogo nel 1600. Nel 1633 veniva processato e condannato Galileo Galilei e con lui i progressi della scienza

Ricordo per completezza del lavoro che il Tribunale dell’inquisizione nel 1700 Si limitava al controllo del clero, alla censura dei libri ed alla lotta contro la superstizione. Nel 1900 è ormai inattivo e viene chiamato Congregazione del sento uffizio eliminando il termine inquisizione.

Nel 1965 assume il nome di Congregazione per la Dottrine della fede e nel Marzo 2000 Giovanni Paolo Il chiede perdono e definisce l’inquisizione “una macchina grave de cui la Chiesa deve purificarsi mediante una revisione penitenziale”. Per Giordano Bruno non ci sono gli estremi da parte della Chiesa per parlare di riabilitazione come è avvenuto per Galileo Galilei. Per Giordano Bruno ritiene esatto il giudizio dato sulle suo idee ma riconosce il carattere antievangelico del rogo. La Chiesa conferma l’incompatibilità del pensiero di Giordano Bruno. con il pensiero cristiano. “La condanna al rogo non è certo segno di rispetto per l’uomo e per la sua diversità di pensiero”.

CONCLUSIONI

La figura dì Giordano Bruno rappresenta una bandiera della anticlericalismo ed idolo del Risorgimento e della Massoneria italiana. Egli è stato trasformato in testa d’ariete, grazie alla sua morte sul rogo, per attaccare una Chiesa oscurantista. Giordano Bruno è espressione più alta del rinascimento cosiddetto “caldo” che dopo di lui si smarrisce e lentamente dilegua scomparendo nelle tenebre della storia. La morte di Giordano Bruno simboleggia la sconfitta dell’individualismo del concreto, di tutto ciò che è immanente alla qualità, cedendo il posto alla quantità, all’astratto, al calcolo razionalistico ed alla matematica sua tirannia culturale della scienza.

BIBLIOGRAFIA

i  D’Amico Matteo: Giordano Bruno Avventure e misteri del grande mago

nell’Europa del Cinquecento .Ed. Piemme 2000.

2.Canfora Davide: La libertà al tempo dell’inquisizione .Teti editore 1999

3 Laurent Albert: L’inquisizione baluardo della fede. Ed. Universale Electa 1999

4.Olivier Christir : La riforma Lutero, Calvino e i Protestanti. Edi. Universale Electa

1999.

5.Accatoli Luigi: Corriere della Sera 12 Marzo 2000

6.Prosperi Adriano: Giordano Bruno l’impenitente sul rogo. Corriere della Sera 27 Gennaio 2000.

7.Margiotta Broglio: Cosi la memoria è stata purificata. Corriere della Sera 13 Marzo

 

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