Strutturazione del Lavoro di Loggia
Orientamento secondo le indicazioni implicite nella tavola precedente
(n. d.r.: tavola della tornata precedente)
Ammesso che quanto è contenuto nella Tavola citata in epigrafe forma la base universale del lavoro iniziatico, è implicito che tutto il lavoro si debba esplicare come attuazione della Ricerca Spirituale.
Ciò non porta all’esclusione di attività apparentemente estranee, ma complementari al lavoro fondamentale. Se il corpo fisico è lo strumento più grossolano, ma indispensabile per la ricerca spirituale, occorre provvedere alle sue necessità proprio in funzione di quella ricerca. L’errore incomincia quando si antepongono le necessità del corpo a tutto il resto o addirittura, come generalmente accade, si dimentica lo scopo del nostro corpo e lo si ritiene fine a se stesso. Se dal corpo fisico passiamo all’ego, complesso formato dal senso del corpo + senso della mente, il discorso rimane lo stesso. Il complesso corpo fisico + corpo emozionale + mente è sempre uno strumento da impiegare nella ricerca di quello che è fondamento e rotore di tutto.
Analogamente le attività collaterali al vero Lavoro di Loggia (elezioni, amministrazione, assistenza, servizio, ecc.) sono da paragonarsi al lavoro di manutenzione degli impianti di una fabbrica, il cui scopo ultimo è la produzione. Come codesta manutenzione si svolge in ore diverse da quelle di produzione, sarebbe augurabile che nella Loggia si svolgesse in riunione extra-tomata, o per il massimo possibile dai Dignitari e Ufficiali di Loggia, senza incidere sul già scarso tempo disponibile per il vero lavoro produttivo.
Tomando al programma che può essere enucleato dalla Tavola citata, si potrebbe suggerire:
che in tesi generale, alto scopo di non dare a tutta l’attività di Loggia un carattere scolare, non si articoli essa in serie di lezioni, ma bensì che le varie contribuzioni dei Fratelli siano orientate tutte nel senso generale indicato dalla Tavola vitata; nel quadro di una libertà orientata nella scelta; che il lavoro in Primo Grado sia essenzialmente quello di sensibilizzare tutti i Fratelli Apprendisti verso la necessità unica e fondamentale della vita umana della Realizzazione di quel Fine supremo e veramente remunerativo; che il lavoro in Secondo Grado approfondisca quello dell’Apprendista e lo provveda della cognizione dei metodi tradizionali per il conseguimento della Verità e della Realizzazione della nostra vera Realtà.
che il lavoro nella Camera di Mezzo sia la
messa in atto delle scelte personale e collettiva del metodo più congeniale ed
efficace per il Raggiungimento; e sia anche la Guida del Lavoro da svolgere e
svolgentesi ai due livelli inferiori.
M. Bnc,
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