LA SPERANZA ESTERIORE E INTERIORE

 LA SPERANZA ESTERIORE

Anche per l’esteriorità la mente deve essere indirizzata verso una coerenza di comportamenti.

Il comportamento è la forma che si accompagna all’azione. Se è incoerente, allora la forma non è armonica.

I Significati spesso inducono ad agire. Poiché i Significati sono appaganti, il nostro impulso ci spinge a cercare di prolungare la loro presenza gratificante trasportandoli nel mondo esteriore delle manifestazioni, dando loro corpo e braccia e gambe. In tal modo si pensa di fissare la loro “essenza” in forme definite di azioni o di pensieri. Si cerca di dare un oggetto specifico alla Speranza che si accompagna al Significato.

Si intende tracciare in questo modo una direzione ed una meta al cammino che si percorrerà. Il “dove andiamo” viene istintivamente identificato con la rotta tracciata. dalle nostre proiezioni.

Ma attenzione : Hic sunt leones. In assenza di regole e di capacità di orientamento, il cammino tende a diventare impervio ed incerto. Non bastano, da sole, le buone intenzioni. Qui si verifica un fatto che merita di essere considerato attentamente : ognuno comprende, prima o poi, che dare un oggetto alla speranza, senza essere in grado di alimentare e dirigere i Significati delle azioni, non porta a nulla se non a fatiche interiori ed ansie. Il verbo sperare non può avere complemento oggetto: chi glielo impone fa degradare la speranza in aspettativa, compagna di viaggio di sterili euforie e subitanei abbattimenti.

LA SPERANZA INTERIORE

Dobbiamo imparare a dirigere la nostra mente per scorgere quello che si accompagna ai Significati in modo indissolubile.

Un Significato implica soprattutto una Speranza. Se viviamo un Significato viviamo anche nella Speranza e tutto diventa di grande leggerezza. Svaniscono come d’incanto le ansie e le depressioni – sembravano insuperabili ! – si riducono ad un non senso. Misteriosamente, il futuro diventa convincente, una specie di terra da esplorare, un luogo attraente.

Possiamo anche permetterci il lusso di diventare migliori.

Ma forse la cosa più importante è che non dobbiamo dare per forza un oggetto alla nostra Speranza. La forza che opera in noi consiste nella nostra identificazione con il verbo sperare: fissare la meta (sperata) fa declinare quella forza a semplice calcolo. Quello che può avvenire dopo è una conseguenza che non aggiunge valore al significato.

Allora, nella nostra Vita dobbiamo soprattutto cercare i Significati, quelli che appagano. Ma i Significati ci vengono solo dati dagli eventi esteriori, indipendentemente dalla nostra volontà ? Oppure possiamo deliberatamente agire per consentire la loro manifestazione entro la nostra coscienza ?

E infine, come possiamo agire, per mantenere in noi la loro ricchezza vivificante ?

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