I MISTERI DEL PORTALE DI CASTEL DEL MONTE

I Misteri del Portale di Castel del Monte L’architettura di Castel del Monte è gotica, ma del portale si è sempre detto che unisce reminiscenze classiche ad anticipazioni rinascimentali. Queste le dotte parole degli storici dell’arte, ma il portale di Castel del Monte lo si può vedere anche con una una stella a cinque punte sovrapposta, più precisamente un regolarissimo pentagono stellato che detta le proporzioni della costruzione.
Infatti si nota subito che le due punte in basso della stella cadono a livello e a metà delle basi delle pseudo-colonne o lesene. Queste stesse le serie salendo si arrestano esattamente in coincidenza del lato orizzontale del pentacolo proprio dove inizia il capitello. La punta superiore della stella a sua volta va a coincidere col vertice del timpano del portale. E non è tutto. Se torniamo a considerare le punte inferiori della stella e misuriamo, ad esempio, il segmento AB notiamo che la sua sezione aurea cade in C, ossia in coincidenza dello stipite della porta.
Ancora, se ricaviamo la sezione aurea del segmento AC, otteniamo il punto D che cade in coincidenza della cornice della porta. In altre parole AB diviso per il numero d’oro 1,618 ci dà l’indicazione della collocazione dello stipite della porti e diviso per 2,618 (1,618 al quadrato) quella della cornice. Se ci spostiamo alla punta superiore della stella e consideriamo il segmento EF, noteremo che dividendolo per 1,618, 1,618 al quadrato, al cubo e radice quadrata di 1,618 otterremo le indicazioni delle varie altezze in cui si collocano le cornici del portale e il capitello della lesena.
Iniziamo dividendo il segmento EF per 4,236 (1,618 al cubo) ed otterremo l’indicazione dell’altezza del capitello, abaco compreso. Se vogliamo invece ottenere la collocazione dell’altezza del solo capitello senza abaco, o dividiamo il segmento FG per 1,618, o dividiamo l’intera lunghezza della punta della stella (EF) per la radice cubica di 1,618, ossia 1,174. Proseguendo nelle suddivisioni sopra enunciate otterremo la collocazione di altre tre cornici. Restando sempre a considerare la punta superiore della stella, coincidente col vertice del timpano, va notato che il timpano stesso si apre lungo i due lati dei pentagono convesso racchiudente quello stellato.
Resta ora da dar conto della circonferenza nella quale abbiamo disegnato sia il pentagono convesso che quello stellato. E qui scopriamo che nelle dimensioni reali dei portale la circonferenza che lo genera ha un raggio di m 5,50, ossia dieci cubiti sacri di cm 55, la misura con cui Salomone costruì il tempio di Gerusalemme. Ma questa misura l’abbiamo già trovata nella matrice del castello dove il lato minore dei quattro rettangoli in rapporto aureo che generano la pianta del maniero ha la lunghezza di m 22, cioè 40 cubiti sacri. A questo punto il freddo rigore della geometria deve far posto a qualche opportuna divagazione.
Già Pitagora aveva eletto a simbolo del numero d’oro e della divina proporzione la stella a cinque punte perché in essa tutte le linee che si intersecano si scompongono secondo il rapporto di 1,618, 1,618 al quadrato e 1,618 al cubo senza dire che il pentagono stellato con quello convesso (entrambi inscritti nella stessa circonferenza) dà luogo ancora a tale rapporto. Ma il numero d’oro e la divina proporzione prima ancora di ritrovarli applicati nell’architettura, anche quella più remota, sono nel corpo umano, anzi è stato proprio il corpo umano tanto bene proporzionato e armonizzato a servire da modello all’architettura.
Quindi la stella a cinque punte possiamo considerarla una trasposizione in geometria del rapporto armonico che è nell’uomo e questo pensò Agrippa di Nettesheim (1486-1535) quando disegnò l’uomo microcosmo. Continuando quindi in tale successione sillogistica, sulla facciata di Castel del Monte c’è un portale che, in chiave esoterica, rappresenta l’uomo.
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