Storia dell’agape massonica bianca e rituale
L’agape massonica “è una delle più antiche e solide tradizioni massoniche”, possiamo pensare antica come la massoneria stessa .Già si fa cenno di banchetti massonici tenuti dopo le riunioni diGran Loggia, nelle Costituzioni di Anderson risalenti al 1723, che riportano di tale usanza almeno findal 1717, ma è probabile che l’abitudine di riunirsi a banchettare dopo il lavori di loggia risalga aiprimi anni del XVIII secolo.
E’ certo, comunque che nei decenni successivi a tale data sia in Inghilterra sia nell’Europa continentale, ove la massoneria si andava rapidamente diffondendo, i c.d. “lavori di tavola” assunsero una particolare rilevanza tra i frammassoni, tant’è che addirittura vi sono coloro che ritengono che la denominazione di massone derivi proprio da “mase” che significa “tavola”, da qui “masonei” e quindi “massoni”, vale a dire “compagnia da tavola”.
Secondo questi studiosi sarebbe stata proprio l’usanza di celebrare l’agape ad aver dato il nome alla nostra Grande Famiglia. Invero, mi sembra più corretta la tesi di quanti fanno derivare il termine da “free mason” ovvero da “franc-maçon” che significa “libero muratore”. Da tale termine deriva frammassone di cui massone è la forma abbreviata.
Le prime pubblicazioni in Italia sulla libera muratoria così come diversi altri autori della seconda metà del 700, già dedicano ampio spazio ai banchetti dei liberi muratori. Molte pagine vengono dedicate al lessico usato a tavola, ai nomi impiegati per individuare arredi e posateria, ai brindisi, alla forma della tavola ed ai posti assegnati ai commensali ai giorni dell’anno in cui festeggiare con banchetti rituali o agapi d’obbligo. 1 LIGOU D. –Dizionario della massoneria Francese, Parigi 1991;_ J.G. FICHTE – filosofo massone tedesco continuatore del pensiero di Kant e iniziatore dell’idealismo tedesco; G.E. LESSING – poeta, drammaturgo e scrittore tedesco, ritenutoil massimo esponente dell’Illuminismo letterario tedesco;_ Angiolieri Alticozzi –Relazione della Compagnia dei Liberi Muratori, Napoli 1746;
Così ad esempio il “Codice Massonico delle Logge riunite di Francia” (1779) approvato nel Convento di Lione nel 1778 che fu all’origine del Rito Scozzese Rettificato, fa riferimento alle “feste” di San Giovanni Battista (24 giugno), di San Giovanni d’inverno (27 dicembre) e a quella del “rinnovamento dell’Ordine” (6 novembre).
Nello stesso periodo appare perfettamente ritualizzato l’agape massonica nell’ambito del Rito Francese altrimenti indicato come Moderno o Riformato, tant’è che per “i lavori di tavola” sono stampati regolamenti a uso delle Logge del Grande Oriente di Francia.
Così nel 1786 è pubblicato un rituale a stampa utilizzato nell’ambito del Rito 5_Francese quasi contestualmente ad altra pubblicazione (manoscritta) del 1783 utilizzata prima in seno al Grande Oriente di Francia e poi, negli anni successivi, dal Grande Oriente d’Italia.
In tale rituale si descrive con estrema precisione la forma della tavola a ferro di cavallo, il posto occupato dagli Ufficiali di Loggia, dagli ospiti, dai fratelli di loggia secondo il loro grado, le funzioni che ogni fratello massone ricopre durante la celebrazione dell’agape, nomi usati per indicare bevande, cibi, posaterie e arredi, l’ordine dei brindisi e i soggetti ai quali si brinda, le posizioni da assumere durante i brindisi e le frasi da pronunciare.
Le origini dell’Agape massonica in Italia
Agli inizi dell’800, subito dopo la nascita del primo Grande Oriente d’Italia (1805), come detto, il rituale d’agape in Italia viene sostanzialmente mutuato da quello utilizzato in seno al Grande Oriente di Francia.
La conferma dell’influenza esercitata in Italia da tale rituale, ci viene da Antonio 6_ Vignozzi che riprende sostanzialmente il rito adottato nel Grande Oriente di Francia. Egli nella sua opera, alla voce “loggia da tavola” descrive passo passo il rituale da tenere durante i “lavori di tavola” senza omettere di dare indicazioni circa la “quotizzazione del banchetto” e la necessità che il Venerabile inviti i fratelli commensali a presentare qualche “opera” dell’ingegno per l’assemblea seguente.
Nello stesso periodo, sempre in Italia è possibile rinvenire due estesi testi regolamentari: _gli “Statuti Generali della Franca-Massoneria in Italia” e gli “Statuti Generali della 8_ Massoneria Scozzese” questi ultimi -destinati a svolgere un ruolo di straordinaria influenza nei successivi assetti della massoneria italiana- dedicano una intera sezione all’argomento che ci occupa.