IL 1° GENNAIO 2001.

il 1° gennaio 2001  ENTRIAMO NEL TERZO MILLENNIO

La Domenica del 31 dicembre del 2000 coincide con

l’ultimo giorno della Settimana (*)
l’ultimo giorno del Mese
l’ultimo giorno dell’Anno
l’ultimo giorno del  Secolo
l’ultimo giorno del Millennio

ma anche l’ultimo giorno delle polemiche, perchè molti  – siamo sicuri – lo celebreranno per la seconda volta dopo aver fatto ” LA FESTA DEGLI ALLOCCHI ”  il 31 dicembre del 1999 (il giorno dopo, i media precisarono “ci siamo sbagliati, il 3° Millennio inizierà dopo  il 31-12-2000. La festa é da rifare”)
(faranno intervenire tutti i più autorevoli personaggi (che fino ad oggi  hanno zittito) e il business riparte!)

La pubblicità non perdona. Perfino autorevoli ( ? ) personaggi discutono su un problema che non é un problema.
Siamo nel 2000 ma vogliono ignorare l’Information Services Department del Royal Greenwich Observatory, l’ente che da più di un secolo certifica la nascita “ufficiale” di ciascun giorno della Terra. E’ dal 1884 che seguiamo queste indicazioni, che saranno pure convenzionali, ma sono osservate anche dagli zulù e dai boscimani.

Brindate pure, ma LUI, il Terzo Millennio all’appuntamento non ci sarà

Nel 3000 racconteranno che nel 1000 c’erano i monaci ad incantare e a terrorizzare  le popolazioni ignoranti
e che nel 2000 c’erano i media a incantare quelle popolazioni che affermavano di essere usciti dal  medioevo.

E’ Matematico che il Terzo  Millennio inizi il 1° gennaio del 2001
questa  é la posizione ufficiale del  Royal Greenwich Observatory Per convenzione “”civile””  solo alle  ore 23.59,999999 del 31.12.2000, l’orologio dell’osservatorio di Greenwich certificherà  l’entrata  nel 3° Millennio e del XXI secolo.

Dopo 00.00,000000 (puramente fittizio) si passa  alle 00.00,000001 del 01.01.2001
(e visto  che ci certificano ogni giorno, l’anno, il mese, il giorno, l’ora, i minuti e i secondi,  non facciamo come gli struzzi. Se rispettiamo l’ora di Greenwich dovremmo anche rispettare l’anno)

MA ANCHE LA CHIESA NON HA DUBBI IN PROPOSITO

INFATTI ………

NEL PROGRAMMA DELL’ANNO SANTO   (APPUNTAMENTI )
http://www.annosanto2000.com/
é SCRITTO MOLTO  CHIARO !!! ( poi dicono  la  Chiesa  sia poco progressista! )
“” Cerimonia  ore 24 in Piazza San Pietro il  31 DICEMBRE 2000 “” –
“” VEGLIA DI PREGHIERA PER IL PASSAGGIO AL NUOVO MILLENNIO “”

più chiaro di così

Questa volta Religione e Scienza vanno perfettamente d’accordo; i “monaci”-media no!

(poi a Natale il Papa ha causato un bel pasticcio – vedi LA CARTOLINA DEL MESE )

Del resto Papa Bonifacio nel 1300 fu chiaro anche lui, l’Anno Santo si doveva celebrare nell’anno di fine secolo, infatti non lo chiamò “giubileo” ma ” centesimus annus”; anche per lui il centesimo anno era la fine del secolo, cioè le cifre  con gli zeri: 1300, 1400, 1500…. quindi anche il …..2000.

Altro esempio che sembra un’ovvietà: se voglio fare di questo sito la storia di 2000 anni, cosa faccio mi fermo a raccontare i fatti fino al  31 dicembre 1999 ? Se due millenni sono duemila anni devo includere anche il 2000. O no?

E le notizie dell’anno zero dove le prendo, su quale storia del mondo?

Lo 0 è un invenzione dell’uomo. Rappresenta il NULLA. E il nulla non lo si può dividere in parti.
Scriviamo 0,5 ma sono cinque decimi di un 1. Non certo di uno 0 più cinque parti di zero.


Se un secolo ha 100 anni (c’è scritto in ogni vocabolario del mondo, isole del Terzo Mondo comprese)
così due millenni hanno 2000 anni !! Nessuno lo può mettere in dubbio!

C’é poco da girargli attorno al “problema”,  che non é un problema. Ci mancherebbe! La matematica é una sola!!
Cosa bisogna documentare? O interpretare? Proprio nulla!

Direte “é convenzionale”, ma anche l’ora é convenzionale eppure siamo tutti d’accordo con le ore  che “convenzionalmente” Greenwich ci indica dal 1884, valide per tutto il mondo, Zulù compresi.

Anche tutto il calendario è convenzionale. Perfino fittizio. Tanto e vero che non esiste il giorno 5,6,7,8,9,10,11,12,13,14,15 ottobre del 1582, eppure in quei giorni nacquero tanti bambini, e ci fu il paradosso che chi era nato il 4, il 16 aveva 2 giorni, ma in effetti ne aveva  11. Tutta colpa di Papa Gregorio, che eliminò 10 giorni dal suo calendario.

Se il mese di Aprile  ha 30 giorni, non termina  il 29, ma termina all’ultimo minuto del 30 Aprile
il 29 sera non posso dire che il giorno dopo inizia maggio ma deve trascorrere tutto il giorno 30.
Se un decennio ha 10 anni dall’ 1 al 10, il decennio termina alle ore 24 del  31 Dicembre dell’anno 10
Se un secolo ha cento anni dall’ 1 al 100, il secolo termina alle ore 24 del 31 Dicembre   dell’anno 100
Se un millennio ha mille anni dall’ 1 al 1000, il millennio termina alle ore 24 del 31 Dicembre dell’anno 1000
Se due millenni hanno duemila anni,  il 2° Millennio termina  alle ore 24 del 31 dicembre dell’anno 2000.


Lasciate perdere gli allocchi di turno. Qualcuno si perde dentro nell’anno Zero. Non esiste un anno Zero !
C’è l’anno 1  quando si nasce, e c’é  l’anno 1 prima di nascere, anche se si nasce il 1° Gennaio o il 31 dicembre.

Eppoi chi vi parla di anno Zero ricordategli  che il concetto (astratto) di “zero” venne introdotto in Europa da Leonardo Fibonacci solo nel 1202 (preso dall’Arabo Kuwarizmi che lo utilizzò nel 825, prendendolo dagli indiani che già lo usavano nel 595. Kuwarizmi  scrisse l’ opera  Al-giabr wa’l mu kabala , che significa:  Modo di assestare la kabala, affermando che era opportuno inserire un cerchietto quando una colonna del calcolo non è occupata da una cifra. Questo cerchietto, che è il nostro 0, era detto il arabo sifr, = il vuoto) .
 Solo nell’algebra esiste lo Zero, ma nessuno è mai nato dentro l’algebra,  ma  in un anno ben preciso (anche se simbolico e convenzionale): contando i suoi  anni, i suoi mesi e i suoi giorni.  Tutti! Compreso Gesù Cristo, perchè il mondo prima di Lui esisteva,  i calendari pure, e i pianeti giravano come oggi, la nostra Terra portava a termine un giro intorno al sole ogni 365,2422 giorni (con Papa Gregorio fu arrotondato a 365,2425 –  la differenza la si assorbe aggiungendo un giorno ogni 400 anni – che è poi il bisestile del 2000 – Molti programmi  e molti calendari non riportano il 29 febbraio – Se molti avessero guardato questo sito che gira da 5 anni !!!)

Accettiamo per assurdo di usare lo zero, quindi dobbiamo partire per coerenza con il mese 0 (Gennaio), quindi l’1 diventa Febbraio, il 2 diventa Marzo, il 3 Aprile ecc. ecc.  quindi Aprile diventerebbe il IV mese e non il III, e se procediamo in questo modo, il 12esimo mese Dicembre non esisterebbe più perchè il 12esimo sarebbe Novembre. !

Ma ammettiamo pure che iniziate con l’anno zero, e il  solito  mese 1 Gennaio, mese 2 Febbraio, e così via…

Ma allora chi nasce il 2 gennaio dell’anno zero, il 4 gennaio dell’anno dopo 1, cosa dice? che ha 0 anni e 2 giorni, oppure UN (1) anno e 2 giorni? (abbiamo tagliato così la testa al toro. Nel pronunciare UN (UNO) ci smentiamo, lo zero non esiste più.

Quindi i calendari e ora anche  i computer li compilano e li programmano gli uomini, spesso sbagliati come in questi casi.

Per molti computer, il 29 febbraio 2000 non esiste. Un gran pasticcio per la contabilità di mezzo mondo.
Presto sentirete parlare anche di questa “alloccata”.


Circa la metà della popolazione del pianeta osserva  solo il “suo” calendario. Il 2000 …..

nel  calendario Giapponese é l’anno 2660

nel  calendario Cinese è l’anno 4637

nel   Calendario Nabonassar é l’anno 2749

nel   calendario Greco (Seleucide) e l’anno 2312

nel   calendario Indiano (Saka)  é l’anno 1922

nel  calendario Bizantino è l’anno 7509

nel calendario Ebraico é l’anno 5761

nel calendario  Islamico è l’anno 1421

nel calendario di Numa (di Roma) sarebbe (ma lo é comunque)  l’anno  2753

nel calendario di Giulio Cesare (Introduzione del Giuliano) è l’anno 2046

L’uso di cominciare a contare gli anni dalla nascita di Cristo, fu adottato (sette secoli prima che nascesse  Fibonacci)  da Dionigi il piccolo, esattamente nel 527 che propose di contare gli anni prima e dopo la nascita del Salvatore; ma essendogli  del tutto ignoto lo “zero”,   scelse  naturalmente, l’ “1”. Questo usanza poi si diffuse solo molti anni dopo, nel 725, con Beda che iniziò una “sua” cronologia storica con questo metodo , che divenne quasi generale in Europa solo verso l’anno 1000 perchè faceva comodo. (i media “funzionavano” benissimo anche allora ! anche se il calendario dei mesi e il conteggio degli anni non era per nulla diffuso nel popolino e nelle campagne)

(l’Inghilterra lo adottò solo nel 1752, la Russia solo nel 1918, la Grecia nel 1932 (qui in Grecia il calendario = calenda non è mai esistito, tanto è vero che i Romani per dire nessun tempo, usavano l’espressione  “alle calende greche”.

Ma gli stessi Romani  (i funzionari delle tasse o i sacerdoti per “convocare” il popolo per pagare le tasse, stabilire le feste, i giuochi o i riti)  usavano la voce calendae , per indicare il calendarium,  che  significa appunto convocare (nei primi 15 giorni per dire al popolo che bisognava “calare”   i giorni del mese (da 5 a 7),  per mettersi a pari con le stagioni, visto che il calendario lunare di Numa adottato da Romolo, dopo qualche anno  non corrispondeva mai al clima delle reali  stagioni. (Romolo con una mentalità agreste aveva fissato l’inizio del mese al primo giorno in cui appariva la luna nuova)
Solo col sec. I a.C. (dopo tanti pasticci) i romani adottarono la settimana di origine caldea, legata alle fasi lunari, con il mese diviso in 4 periodi di 7 giorni, lasciando alla sua fine uno o due giorni di resto per ricominciare il computo allo stesso modo con la lunazione successiva. E adottarono (adottarono anche la settimana; prima si misuravano i giorni di nove in nove con le prime lettere dell’alfabeto, dalla A alla H. (novendinae o nundinae) Infatti, il giorno di mercato dei romani avveniva il nono giorno, dopo che i contadini avevano lavorato 8 giorni (riferisce, Macrobio)). 

Ma anche quello Caldeo non risolse gli errori: solo con Giulio Cesare (di ritorno dall’Egitto nel 45 a.C.) con il più esatto calendario solare di 365,25  giorni) pose fine al problema, con la durata esatta dell’anno e dei mesi  con l’istituzione degli anni bisestili: Anno Giuliano – non esattissimo anche questo – fu infatti riformato  da Papa Gregorio togliendo i 10 giorni all’anno 1582, che nel frattempo in 16 secoli si erano accumulati, fissando così l’anno a 365,2422.

L’uso del CALENDARIO inteso come ALMANACCO (quello attuale, che tutti nominiamo con la prima voce è invece più esatto chiamarlo con la seconda) lo ha per la prima volta organizzato in numeri di  giorni e mesi  Beniamin Franklin nel 1732, che divenne subito popolare, diffusissimo, e lui ricco.
Ma Franklin  non aveva inventato nulla, ha sfruttato commercialmente solo un idea araba. Infatti il suo almanacco altro non era che l’ AL-MANATH, (dall’etimo Mana’ha= computo del tempo, dalla radice Mene=luna) cioè  il libro che indicava le lunazioni, cioè lo spazio-tempo, i giorni, in cui la luna compie le sue fasi; cioè  indicava con i nomi e i numeri,  i mesi e i giorni lunari.  Ma qualcosa di simile era già in uso presso gli ebrei mille anni prima, che a loro volta lo mutuarono dal popolo Caldeo, e questi  dai Sumeri (3000 a.C.)

E’ proprio da quest’ultimo che abbiamo ereditato l’etimo set (settimana = sette giorni delle 4 fasi della  Luna (Mon), l’etimo   Mes (mese), e Anu (anno che significa – anello, il giro apparente che compie la luna:  appunto un anno lunare) e i giorni della settimana con il nome dei pianeti allora  conosciuti: 5 più  il Sole (son)  e  la Luna (mon).

Ma andando ancora più indietro nel tempo, i saggi  osservatori sumerici, per computare i giorni del mese usavano un particolare bastone (figura in certe sculture) per indicare i giorni del “mese lunare”,  incidendo una tacca  ogni giorno sullo stesso. Si chiamava  il “bastone del Mon”  con le 28  tag  (tag in sumero-caldeo significa = incisione  ma anche giorno )  (nacque così non solo il nome del mese month, ma anche il Lunedì,  mon-tag ) (in inglese mon-day).

I due etimi babilonesi sono stati inseriti nella lingua anglo-sassone dal monaco Wulfrid (lui il padre della lingua e del vocabolario germanico poi anglo-sassone).  Infatti si è conservato in tedesco il giorno =  tag. e in inglesemoon = luna. (che diede poi la radice anche al mese month, e al lunedì, monday)E dato che il primo giorno della settimana -dai Sumeri-Babilonesi-  veniva dedicato al Sole, in entrambe le lingue è rimasto fino a oggi,  da allora,  Sontag:= giorno del sole,  cioè la Domenica, che invece i sacerdoti cristiani dopo Costantino vollero dedicare al Signore (da dominus – signore dominatore)

Ma anche i popoli nordici -per il nome dei giorni della  settimana-  adottarono i simboli caldei-babilonesi (i pianeti col nome degli dei mitologici) ma vollero ad ogni costo chiamare il loro “Venerdì  non con il nome di Venere (anche se il nome del pianeta rimase Venus)  ma con il nome della loro dea nordica della fecondità Freya, cioè  Frey-tag (Fri-tag) o Frey-day (giorno della dea della fecondità – e  così si chiama tuttora)

Anche quello caldeo (impostato sulla luna in un modo più esatto di quello di Numa)  pur introdotto in Italia nel 100 a.C., (l’anno Lunare) ha continuato ad esistere fino ad oggi nelle campagne. In molti paesi agricoli italiani è ancora molto diffuso;  si chiama “Il Lunario” che è poi il già detto AL-MANATH.

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Facciamo ora una panoramica sull’anno 1000. Giovanni nell’Apocalisse accennava al 1000 + 1000, ma non sapeva nulla del posteriore computo di Dionigi, di Beda e di Fibonacci,  per lui il Mille era il 1000 dell’Urbe (M- così si scriveva).  Infatti, in tale anno (il nostro 247 d.C.)   l’imperatore romano Filippo l’Arabo,  celebrò  il Millennio della fondazione di Roma secondo il calendario di Numa (l’ M  romano) con  grande feste per i  “decimi ludi secolari dell’Urbe”.

Quindi Giovanni scrisse  l’Apocalisse nell’anno di Roma 847 (il nostro 94 d.C.) quando al 1000 mancavano ancora 152 anni; e dello “zero” non sapeva proprio nulla. Al tempo di Giovanni, l’anno  si scriveva DCCCXLVII. (quindi la cifra tonda 1000 non sapeva nemmeno cosa fosse, visto che non si usavano gli 0)

GIOVANNI  quando compose l’Apocalisse, simboleggiò Roma con Babilonia. Vedeva la capitale
come l’incarnazione del male e della potenza del mondo demoniaco. Ma era strumentale   questa sua opera, perché il suo libro (anche se è stupendo per la sua forza poetica e per la profonda religiosità) riprendeva molti motivi (es. 219 citazione dell’A.T.) dalle tradizionali  apocalissi giudaiche (Daniele, Enoch, Baruch, Esdra, Elia) e mutuò anche degli elementi della mitologia astrologica, come per esempio i temi settenari, un plagio anche  quelli.

Ricordiamoci che qualcosa di simile figura pure nella letteratura dei papiri egiziani. Sul Nilo comparvero tre volte profetici personaggi apocalittici che predicavano la Fine del Mondo a causa della società egiziana degenerata, opulenta, egoista, materialista, miscredente, politeistica, (o   perchè Monoteistica – 1377 a.C. = scisma religioso Amon-Aton, del faraone Amenophis  divenuto  poi EkhnAton – poi   si ritornò a quella precedente con il  figlio: che da TutankhAton  prese il nome di  TutankhAmon).

Basta che nasca (cioè lui é convinto)  un “potente” e ti cambia (se gli va bene) come vuole lui la religione, la “dottrina”  e anche il computo dell’anno. Ci provarono nella Rivoluzione Francese, durò poco. Poi tentò anche Mussolini, che voleva imitare Giulio Cesare, cancellando l’attuale Calendario Giuliano  (corretto poi in Gregoriano) – Nel 2000 saremmo al LXXVIII anno dell’Era Fascista? No nel LXXVII anno,  perchè per Mussolini il PRIMO ANNO ( I – in lettere romane, quindi senza zeri)  era quello che andava dal 28 ottobre 1922 al 27 ottobre 1923.

L’ANNO 1937 iniziò e non iniziò. MUSSOLINI abolì   la cerimonia del Capodanno, perché – disse – non aveva più senso da quando l’anno fascista cominciava dal giorno della marcia su Roma. Starace redarguì con delle disposizioni “…..coloro che stupidamente continuano a considerare la fine dell’anno il 31 dicembre e non quello del 28 ottobre.  Questa bieca tendenza é l’indice di una mentalità conservatrice, tipicamente
borghese e quindi non fascista”

Ma dato che M. non era un Messia – anche se Starace insisteva a voler mettere “Anno   I dall’Avvento  (dell'”uomo della provvidenza” ) – Il Calendario Mussoliniano non superò il 25 luglio del 1943 (e secondo la logica di Starace, Mussolini non concluse  nemmeno il  XXI anno ( e non 22 ). Infatti “regnò in terra” per 7585 giorni, che corrispondono a 20 anni e 270 giorni) Si evitò di creare un altro pasticcio cronologico. Perchè il 28 ottobre del 1922 era sì l’alba dell’ ANNO 1 dell’E.F. ma restava 1  fino al 27 ottobre del 1923. ( altrimenti il 1922 era l’anno 1, ma nel 1923 diventava anno 2 ). Si stava cioè creando il pasticcio di Costantino che nel 1084 di Roma (331 d.C.) anticipando la Natività (creando il Natale il 25 Dicembre dopo aver già celebrato nello stesso anno la Natività il 6 gennaio, com’era in uso – e ancora oggi negli ortodossi)  rubò un anno alla storia (cioè il 1084  di Roma,  iniziato a gennaio, prima della fine dell’anno a dicembre era già  il 1085, e dopo solo 7 giorni  il  1086) fece mancare così  quell’anno che tutti cercano per far quadrare la nascita di Cristo con l’anno 7 a.C. (per la nascita di Cristo –  vedi particolari nell’ anno 1 d.C.)(per non perderti nei 2000 anni ritorna poi qui con il back)

Ma le apocalissi le troviamo anche nelle creazioni letterarie del Parsismo (Zoroastrismo-Zarathustra, Letteratura Pehlevi). Sono descritti  gli stessi catastrofici avvenimenti profetizzati dalla letteratura millenarista cristiana: le distruzioni, le terribili punizioni o le ricompense nell’aldilà. Espiazioni all’inferno o beatitudini nel paradiso subito dopo la fine del mondo,  il cui finale e la resurrezione delle anime – l’Apocatastasi –  é legata sempre all’arrivo di un Salvatore, di un “unto dal Signore” . (Anche nell’attuale ce ne sono molti in giro che hanno questa certezza, uno che si vanta di essere in Italia più popolare di Gesù. Ma questo lo diceva anche uno dei Beatles, poi gli sparò un fanatico)

In questa letteratura apocalittica parsista troviamo una singolare perla, ilViraf, che narra le vicende del poeta che compie un viaggio nell’oltretomba; una discesa all’Inferno e un’ascesa al Paradiso. Nei gironi del primo, incontra le anime dannate  a espiare le colpe con tormenti di ogni genere.(pene non eterne, ma riscattabili, a differenza del dantesco inferno cristiano, perenne), e nei gironi del secondo,  le anime elette nella beatitudine celeste eterna.

(Una Divina Commedia insomma, scritta mille anni prima. Indubbiamente DANTE,  alla corte di Sicilia,  negli
scaffali insieme all’ Avesta, (questo siamo sicuri che lo lesse) trovò il libro sacro Viraf fra i tantissimi libri portati dall’Oriente da Federico II nel 1228  di ritorno dalle crociate.

Ma nel Mille i monaci catastrofisti  trovarono utile per il loro intento usare le parole di Giovanni nell’Apocalisse “…L’angelo – perchè cessasse di traviare le nazioni – afferrò   il serpente (Satana) lo incatenò e  lo gettò nell’abisso  per farcelo rimanere  fino al compimento di mille anni, dopo i quali  liberato….   Satana sarà sciolto e uscirà dalla sua prigione a sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per adunarle a battaglia…. Il male dilagherà per il mondo e comincerà l’epoca delle tribolazioni”.

Passato l’Anno Mille senza danno, e senza sventure, i monaci non si persero d’animo;  dissero che i mille anni non iniziavano dalla nascita, ma dalla Morte di Gesù. Quindi il Giorno del Giudizio divino non era l’anno 1000,  ma bisognava intendere e attendere  il fatidico anno 1033. Fu così che per altri 33 anni la preconizzata imminente “Fine del Mondo” fu rimandata e nuovamente riproposta e gestita dai monaci con il terrore, le penitenze (tante donazioni), oltre l’invito ai pagani a convertirsi subito, prima della fine del mondo.

Nel progetto “diffusione del terrore” c’era  uno scopo ben preciso:  la volontà di ristabilire a Roma il potere religioso e quello temporale;  rinnovare  l’Impero stesso (cioè portarlo via ai tedeschi. E se il fine giustifica il mezzo, anche questa era una buona idea!)

Insomma il destino del mondo lo si legò  intimamente  a quello dell’Impero.
I presagi di sventura erano iniziati fin dall’anno 997.  I predicatori delle terribili distruzioni, punizioni e  penitenza operarono  sul popolo, scatenando nella coscienza collettiva il segno Anno Mille premonitore  di una grande castigo divino, ma in effetti il messaggio si voleva farlo pervenire a Ottone III – per intimorirlo, sgomentarlo. Ma lui   per nulla spaventato scese a Roma nel Natale dell’anno 1000 con la croce d’oro tolta dalla spoglia riesumata di Carlomagno ad Aquisgrana, volendo così riconfermare il divino e incontrastato potere carolingio. Voleva sfidare la minaccia divina (doveva aver capito che era solo papale).

Non accadde infatti nulla, la volontà divina lasciò scorrere un Anno 1000 molto tranquillo. Ma visto  che il cielo taceva, fu allora mobilitata la piazza. Papa Silvestro III promosse  una rivolta contro Ottone; l’imperatore  fu costretto a rinchiudersi nel castello sull’Aventino. Era quello  che aspettava il Papa; così  la  Fine del Mondo (o meglio la modificazione del mondo) tentò  di farla  lui:  depose Ottone e nominò imperatore Stefano (il santo),  estendendo così la propria influenza in Germania nel Sacro Romano Impero (che di romano non aveva più  nulla e di sacro nemmeno).

Purtroppo, l’anno dopo, morirono entrambi. Soprattutto mancò Papa Silvestro, uomo di grande intelligenza, cultura, saggezza, moderno, uno dei grandi papi in assoluto. L’unico che poteva riuscire nell’impresa venne così a mancare. I giochi tutti da ricominciare.  Fu così che i monaci si misero a fare nuovamente i conti e additarono il 1033 come l’anno dell’Apocalisse onde proseguire l’opera non portata a termine da papa Silvestro.
Anche questa volta  non accadde nulla anche se abbondarono in questi anni reliquie, e in ogni luogo tanti
miracoli di statue piangenti sangue una cosa molto comune nelle divinità dei tempi greci e romani.

Salvo definire una sventura  quella che accadde nel 1000-1001, quando ci fu la comparsa in Italia di un Cavaliere. Costui consigliere di un nobile francese in guerra con i tedeschi, alla sua morte abbandonò la inesperta vedova, fece il doppio gioco (lo lasciò poi in eredità) e si schierò con i tedeschi (Corrado) ricevendo in regalo per il “servigio” la Moriana . Era il Conte Biancamano, il capostipite dei Savoia (o meglio degli Umbertini)
Di certo San Giovanni non pensava a questa “sventura”, anche se qualcosa di vero c’era; l’8 settembre del 1943, quasi mille anni dopo,  l’ultimo discendente regnante della casata, un’Apocalisse effettivamente la procurò, poi se la diede a gambe levate. Con quale protezione? ma con i tedeschi? tradendo(e non era la prima volta)  i Francesi che lo avevano aiutato a farsi un regno nel 1860 e a conservarlo nel 1918.
In Inghilterra c’erano perfino  le piccole principessine (Elisabetta e Margaret) sotto le bombe a dare la buona notte ai bambini (vedi 1940) invece in Italia scappavano nonni, figli, nipoti, zii, cugini e parenti vari. (vedi 1943 – settembre)

Ritorniamo al  TERZO MILLENNIO  che  inizia il 1° GENNAIO 2001

Questa precisazione  – dopo tante e-mail ricevute in questo sito, non è solo  mia, ma –  é la posizione ufficiale assunta dall’Information Services Department del Royal Greenwich Observatory, l’ente che da più di un secolo certifica la nascita ufficiale di ciascun giorno della Terra, e come tutti sanno l’orario con i meridiani.

A proposito sapete che l’uso delle 24 ore non è da molto che é in vigore? In Italia solo dal 1846; decreto di Pio IX. Prima non esisteva una mezzanotte, nè le ore 24, e gli orologi pur largamente diffusi, erano utilizzati nel modo più assurdo, spostando le lancette per seguire la” lunghezza variabile” del giorno con le 12 ore che iniziavano all’alba e terminavano al tramonto. Un giorno era sempre di 12 ore in ogni stagione. Poi con Pio IX arrivarono le 24.

In Italia le opposizioni non furono poche; anche ironiche; famosa quella del Belli:  Sto sor Pio come vòi ch’iddio l’aiuti Quando ce viè a imbrojà pe li su fini. Sino l’ore, li quarti e li minuti

Questo perchè fu stabilito che tutte le ore erano uguali ed erano composte sempre di 60 minuti. Fu considerato uno scippo per chi era abituato alle ore lunghe d’estate. Infatti,  prima, sia l’ora romana, e poi quella canonica, si dilatava o si restringeva a secondo i mesi dell’anno; un’ora poteva essere di 1,15 o di soli 44 minuti.

All’epoca romana  l'”Ora Prima” d’estate era dalle ore 4,27 alle 5,42; d’inverno dalle ore 7,33 alle 8,17
” ”   ”   l'”Ora Duodecima”  d’estate era dalle 6,17 pm. alle 7,33 p.m; d’inverno dalle 3,42 pm. alle 4,27 pm. Quelle canoniche all’incirca uguali; ed erano le seguenti: ora Mattutina: (corrispondeva alle ns. ore 3 ca.) –  ora Prima (o delle lodi): (corrispondeva ns. ore 6 ca.) ora  Terza: (corrispondeva alle ore 9 ca.) – ora Sesta  (corrispondeva alle ore 12 ca.) ora Nona  (corrispondeva alle ore 15  ca.) – ora Vespro  (corrispondeva alle ore 18 ca.)  ora Compieta  (corrispondeva alle ore 21 ca.) – ora Notturna  (tutte le altre ore notturne, erano anonime)

Non si contavano le ore notturne! Questo sistema era detto “ora italiana” mai accettata da altri Paesi;  dove rimase  l'”ora gallicana” e  l'”ora germanica” , cioè si usava  dividere il giorno in 12 ore antimeridiane (da mezzanotte a mezzogiorno) e in 12 pomeridiane (da mezzogiorno a mezzanotte). Nel 1846  fu estesa come abbiamo accennato sopra, anche in Italia, ed anche in Italia si iniziò a dire mezzogiorno e mezzanotte per indicare esattamente le ore 12 e le ore 24.  (Ma anche qui, alcuni Paesi seguitarono e seguitano ancora ad usare la dizione gallicana-germanica; gli inglesi infatti pur leggendo le nostre ore (italiane) 18, pronunciano ore 6 pomeridiane ( six p.m. = post meridian)  Il mondo latino cioè non è riuscito a far cambiare loro il nome della domenica, il nome del venerdì, e il conteggio delle ore.

Gli esperti geografi-astronomi a Greenwich dicono a proposito dell’inizio Millennio,” la scienza e la matematica qui non è in discussione, ci mancherebbe. Ma se qualcuno ha deciso di far festa anche il 31 12 1999,   vuol dire che faremo festa anche noi, due volte”.- Una festa del c… non la si nega a nessuno. Il business lo vuole, e va dicendo ora (e vedrai quanti tuttologi del cavolo lo diranno domani) che è il 2000 l’inizio del Terzo Millennio, poi passata la festa, confermeranno che é il 2001, e si raddoppierà il business. La gente sarà presa per i fondelli, ma il business farà il bis. (se necessario il business  riesumerebbe e ci propinerebbe anche l’età della pietra)

Pensate che chi ha preparato le bottiglie di spumante per quest’anno, ha già pronte quelle del prossimo anno con la stessa etichetta (ha accuratamente evitato di scrivere 2000, ma solo “Bottiglia del Millennio”, così va bene pure per gli allocchi di quest’anno ed è già pronta quella del prossimo). Insomma ci hanno preso per i fondelli !!! E i nostri pronipoti non ci si raccapezzeranno, quando si ritroveranno davanti la prima e la seconda bottiglia.

 

Hanno sbagliato tutti quei giornali che il 6 aprile del 1997 hanno scritto   “mancano 1000 giorni al nuovo Millennio”, anche se qualcuno ora si sta ravvedendo;  e ha sbagliato anche Piero Angela ( ci meravigliamo di lui! Ci darà ragguagli?) nel corso della puntata di “Superquark”, andata in onda il 4 aprile 1997; ha detto la stessa frase (!?).

Per non fare delle figuracce (con chi ha le idee molto chiare – il che significa rispettare quanto abbiamo concordato tutti con Greenwich, piaccia o non piaccia) dite sempre che il 2000 é l’anno che ci “porta dentro” il Terzo Millennio, non che é l’inizio del Terzo Millennio. E altrettanto il secolo, non finisce certo il 31-12-1999 (non è composto di cento anni di 365 giorni?)

Cosa facciamo contiamo il primo centinaio 0,1,2,3,…99 e il secondo 100, 101, 102….

Il primo centinaio non è sempre composto da 1 a 100 compreso?

E quando ci contiamo le dita non partiamo dall’1 e arriviamo fino a 10 ?

(un matematico direbbe del primo dito -se ne abbiamo perso la metà- che è il dito 0,5, uno normale direbbe che ha perso metà del dito n.1)

e l’ 11 non fa parte di un altro giro di conta di dita?

Ma la gente sembra che l’abbia capito. L’87% ha le idee chiare. Sorride e compatisce quelli che si ostinano a dire,” la canzone di fine secolo, il calendario del millennio ecc. ecc. Alcuni operatori turistici ci hanno rimesso le penne nell’organizzare il tour di fine millennio. Un flop! Ben gli sta.
Non era meglio dire “entriamo nell’anno di fine millennio, quindi godetevelo” E il prossimo si poteva dire “Siamo nel terzo”

Invece no!  ci vogliono fregare un anno!


Se poi persistete e tizio vi deve due miliardi (2000 milioni) e inizierà  dandovi  prima il milione ZERO, poi il milione 1, poi il 2, 3 e così via fino al 1999,   voi con la vostra logica non potete   certo reclamare il 2000 esimo milione quando estinguerà il debito dandovi il  1999 esimo milione (vi ricorderà che dandovi  il milione 0 + gli altri 1999 – fanno appunto 2000.

Anche sotto il profilo religioso « In fondo, è nel 2001 che comincia il terzo millennio dell’era cristiana» (Monsignor Liberio Andreatta, durante il “Secondo convegno nazionale in preparazione dell’Anno Santo”, tenutosi a Roma il 10 febbraio 1998).

Poi è arrivato il Papa, il 26 Dicembre 1999, a rovinare tutto ( e a creare ulteriore confusione)  nel dire “questa è l’ultima domenica prima dell’inizio del nuovo millennio”. Rovinato,  perchè molti teologi,   prima di tutto non sono disposti a considerare la corretta datazione come materia di fede, in secondo luogo la posizione ufficiale della Chiesa (in quella che si occupa di tali questioni) è in perfetto accordo con quella degli storici e degli astronomi di Greenwich, non per nulla che nel Diario delle manifestazioni del Giubileo 2000, sta scritto a chiare lettere, quanto abbiamo riportato sopra: “31 dicembre 2000, veglia di preghiera in San Pietro,  per il passaggio al nuovo Millennio”.

Dunque, Auguri di buon inizio 2000,  ma per il Millennio non siate impazienti

ALTRO QUESITO – L’ANNO BISESTILE –    ecco  la 2 regole fondamentali del calendario:

1) Tutti gli anni di FINE   SECOLO  (con gli zeri)   non sono bisestili
2)       ESCLUSI  tutti gli anni “di fine secolo” divisibili per 4 ( ma solo  se sono  multipli di 400 ) dato che iniziava il Calendario Gregoriano dal 1582 accadde una sola volta, nel 1600, e ora in questo 2000
(che non è solo l’anno di fine millennio ma anche di fine secolo, il centesimus – ovvio – e non l’inizio)

L’anno di fine secolo è quello con due 00, e solo a questo non si aggiunge il giorno bisestile, escluso i due detti sopra.

Molti  calendari del 2000 compilati dagli allocchi (più allocchi di così)   sono errati e non riportano il 29 febbraio. (con i programmi di contabilità o con quelli finanziari ci sarà da ridere il 29 – 2 – 2000)

COMPRESI MOLTI PROGRAMMI  BUG 2000 IN CIRCOLAZIONE DETTI “NUOVI”
(Parola di un competente; di programmi  Bug 2000 per le grandi industrie ne ha fatti più d’uno, ma per quelli di contabilità c’è da mettersi le mani nei capelli. Pochissimi hanno affrontato il problema.)
(Gli analisti e i programmatori si sono ricordati della prima regola…..  ma non della seconda (eppure l’hanno tutti studiata in prima media!).  Ed é grave per chi vuole entrare nel  XXI secolo!!!)

Curiosità: Il bisestile in questione é considerato dai pessimisti il bisestile  più fatale. La storia ne ha vissuto solo uno, il 1600, ma non accadde nulla;  non a Giordano Bruno che proprio all’inizio del 1600 bisestile, fu messo sulla graticola ad arrostire, dopo aver scritto (guarda caso)  Lo spaccio della bestia trionfante  (che in un certo senso andrebbe bene anche oggi in questo 1999. L’allocco é appunto una bestia! E come abbiamo visto sta trionfalmente spacciando.


ARRIVEDERCI  AL 31 DICEMBRE 2000

cioè alla vigilia del   TERZO MILLENNIO

(Se termino il 31 dicembre 1999 questa Storia  non é certo la storia di 2000 anni, ma di 1999 anni !  Più chiaro di così ! )

(francomputer – 20 gennaio 1996 – con aggiunta di vari aggiornamenti)

ALLA PAGINA PRECEDENTE

(*) Non sarebbe esatto dire che la Domenica è l’ultimo giorno della settimana. Semmai é il primo. (Negli Atti degli Apostoli  Luca scrive “Nel primo giorno della settimana, quella festiva, ci eravamo riuniti.…ecc. ecc.) . Ma anche Costantino quando il 7 marzo del 321  introdusse la domenica, disse la stessa cosa.
Ma  l’ Ass. Astrofili, e  la  Società Astronomica  indicano il lunedì il primo giorno, la domenica  l’ultimo.


ALCUNI CLAMOROSI ERRORI

– « Anche se è una pura convenzione astronomica, il cambio di millennio pare porti sempre con sé un grande sconquasso. Il primo gennaio del Duemila gli uccelli si sveglieranno sugli alberi alla stessa ora del 31 dicembre 1999 (…)» (Susanna Tamaro, “Va’ dove ti porta il cuore”, Baldini & Castoldi, Milano, 1994).

« Mancano ormai mille giorni alla fine del Millennio» (Vittorio Zucconi da “La Repubblica” del 3 aprile 1997).

– « Mancano mille giorni alla fine del Millennio» , Piero Angela nel corso della puntata di “Superquark” del 4 aprile 1997).

– « Inizia il cont-down all’anno 2000. Calendario alla mano si scopre infatti che domani 6 aprile 1997 sarà una giornata particolare. Mancheranno infatti mille giorni esatti al capodanno del terzo millennio» (U. To., dal “Corriere della Sera” del 5 aprile 1997). (che calendario in mano avrà preso non si sa).

– « Altro giro, altra data: 1999, 30 dicembre. Mancano poco più di 24 ore alla fine del millennio. Il film è “Strange Days”, di Kathryn Bigelow» (Alberto Crespi da “l’Unità” del 2 gennaio 1998).

– « Tra poco: passaggio del secolo, passaggio del millennio, il Giubileo… Ci sono tante scadenze con il 31 dicembre 1999» (Maurizio Costanzo, nel corso della puntata del “Maurizio Costanzo Show”, andata in onda il 5 marzo 1998).

– « Cominceremo il millennio a passo di corsa» (Francesco Rutelli, annunciando in data domenica 29 marzo 1998, la Maratona del Capodanno del 2000).

– « Miss ‘99 – Laétitia Casta e altre top danno l’addio al secolo nel nuovo calendario Pirelli» (dalla copertina de “Il Venerdì di Repubblica” del 20 novembre 1998).

ALCUNE AUTOREVOLI CONFERME (quelle giuste)

– « Questo nostro secolo ventesimo terminerà col 31 dicembre 2000: attenzione, dunque, a festeggiare l’inizio del secolo ventesimoprimo all’alba del 1° gennaio 2001, perché quel benedetto anno 2000 apparterrà ancora al nostro tanto travagliato, e pur tanto caro, secolo ventesimo» (Attilio Frajese, “Il mondo dei numeri”, ERI – Edizioni Rai, Torino, 1960).

– « Il passaggio dal XIX al XX secolo fu accompagnato da una controversia che impegnò a fondo i giornali e l’opinione pubblica; l’inizio del nuovo secolo si doveva stabilire con l’anno 1900 o con il 1901? Si attennero al primo criterio gli organizzatori della grandiosa Esposizione Universale che si tenne a Parigi nel 1900, ma l’altro finì per prevalere dovunque» (Andrea Rapisarda, “Il mondo in cartolina. 1898 – 1918”, Rizzoli, Milano, 1983).

– « Il 31 dicembre dell’anno 2000 cadrà di domenica. Per una singolare coincidenza, sarà: a) l’ultimo giorno della settimana, b) l’ultimo giorno del mese, c) l’ultimo giorno dell’anno, d) l’ultimo giorno del secolo, e) l’ultimo giorno del millennio. Avverrà effettivamente, in un solo giorno, ciò che non è avvenuto in mille anni» (Guido Forno, “Il calendario perpetuo”, Piero Gribaudi Editore, 1988).

– « Contrariamente a quanto può pensare la maggior parte della gente, il primo giorno del ventunesimo secolo sarà il 1° gennaio 2001 e non il 1° gennaio 2000. I secoli iniziano dall’anno 1, non dall’anno 0» (dal gioco in scatola “Mindtrap” della Mattel, vincitore del “Premio Gioco dell’Anno 1996”).

– « C’è chi sbaglia a calcolare l’arrivo del millennio – Inizierà soltanto il 1° gennaio del 2001 e non il 1° gennaio del 2000 come molti sono inclini a credere» (Mario Cavedon dal “Corriere della Sera” del 29 dicembre 1996).

– « (…) Qual è, dunque, l’errore? Beh è quello di credere che l’anno 2000 appartenga al nuovo secolo, il primo del terzo millennio (…). Il primo secolo dopo la nascita di Cristo, d.C., termina il 31 dicembre dell’anno 100. Per la stessa ragione, il ventesimo secolo termina il 31 dicembre dell’anno 2000. Mentre il XXI secolo, inizierà solo il primo gennaio del 2001» (Pietro Greco da “l’Unità” del 5 aprile 1997).

– « In fondo, è nel 2001 che comincia il terzo millennio dell’era cristiana» (Monsignor Liberio Andreatta, nel corso del “Secondo convegno nazionale in preparazione dell’Anno Santo”, tenutosi a Roma il 10 febbraio 1998). Attenendosi alla regola di Papa Bonifacio “l’Anno Santo lo si celebrerà sempre nell’ultimo anno del secolo”

– « Nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio 2000 festeggeremo effettivamente non il primo anno del terzo millennio, ma l’ultimo anno del secondo. Sarà il capodanno dell’anno successivo quello che ci farà giungere al terzo millennio dell’era cristiana. E’ questa la posizione dell’Information services department del Royal Greenwich observatory, l’ente che da più di un secolo certifica la nascita ufficiale di ciascun giorno della Terra» (rubrica “Leonardo risponde”, da “Il Sole 24 Ore” del 13 febbraio 1998).

– « Papa Bonifacio VIII aveva prescritto nella sua Bolla che l’Anno Santo si celebrasse non solo nel 1300, ma ancora “in ogni altro centesimo anno” e cioè nell’ultimo anno di ogni secolo» (Sabato Racioppi, “Il Giubileo del 2000”, La Flegrea Libri, Roma, 1998).

– « ventunesimo (…) Il XXI secolo, gli anni dal 2001 al 2100» (“lo Zingarelli 1999”, Zanichelli Editore, Bologna, 1998).

– « (…) Se un millennio ricorre ogni dieci secoli, alla fine del 1999 gli anni trascorsi dall’ultimo saranno esattamente 999. La febbre del millennio di quest’anno è un po’ come applaudire il campione di baseball Mark McGwire all’inizio anziché alla fine della corsa cruciale per il record» (Salman Rushdie da “la Repubblica” dell’8 gennaio 1999).


Se qualcuno ha già pagato un supplemento per lo storico brindisi millenario in anticipo, si regoli di conseguenza!
Festeggi pure il 2000, ma lasci stare il Millennio. Ci vogliono solo fregare un anno!

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