SIGNIFICATO SIMBOLICO DEI NUMERI.
Tralasciamo, non rientrando nel più ridotto quadro delle nostre indagini, di prospettare al lettore il significato simbolico dei numeri, limitandoci a segnalare che essi hanno notevole rilievo nell’esoterismo
massonico, anche se su di essi i rituali ed i dialoghi non danno spiegazione — richiamandosi prevalentemente alla tradizione pitagorica e cabalistica (nella letteratura massonica al riguardo in particolare segnaliamo le opere di Guénon, Ragon, De La Ferrière, Boucher, Porciatti, Farina, Baylot, Stol ed altri). Da quando abbiamo fin qui esposto confidiamo che sia già apparsa al lettore l’importanza del numero 3 per i massoni (almeno nel grado d’apprendista) e ciò può spiegare come essi amino riconoscersi, come è notorio, con i tre puntini
posti a triangolo, rispondendo ciò ad un significato esoterico e non meramente di codice convenzionale, come con superficialità alcuni hanno sostenuto. La dispensazione massonica.
Da quanto abbiamo fin qui esposto, riteniamo sia parso evidente al lettore come non si possa concepire la dispensazione massonica su base dogmatica o come proclamazione di una dottrina che l’uomo debba singolarmente conoscere ed abbracciare fideisticamente. Le uniche dispensazioni a nostro avviso sono:
L’indicazione di un metodo per la ricerca introspettiva e di gruppo che ha per fine di consentire la più ampia possibile autoliberazione dell’uomo da ogni sudditanza spirituale. La Massoneria, infatti, non pone alcuna meta a tale ricerca interiore e già nell’iniziazione ad «apprendista» (1° grado) si precisa iniziando: «La Massoneria è avanti tutto progressiva, non impone alcun limite alla ricerca della verità» e non prospetta premio o compenso finale (come invece avviene in quasi tutte le religioni). Al massimo si indica un concetto di auspicata identità con il Tutto, così come però ognuno singolarmente può giungere a rappresentarselo, in una visione, teistica o naturalistica di energia cosmica che sia, secondo la propria ragione.
Altra dispensazione è rappresentata dalla offerta di un mezzo: quello
della iniziazione muratoria ai vari gradi degli organismi della istituzione, nella quale, il massone è partecipe su un piano di eguaglianza, anche se l’ascesa nei «gradi» che compongono gli organismi massonici avviene sempre per cooptazione da parte di chi è già insignito nel grado e mediante iniziazione. La eguaglianza nei diritti-doveri si acquista con l’iniziazione al 1° grado, ma nel contempo vi è una gerarchia di funzioni, liberamente accettata dagli adepti, per cui un massone non potrà mai «lavorare» ad un grado che non gli sia proprio per avvenuta cooptazione iniziatica.
LA RICERCA DEI CONTENUTI ESOTERICI ATTRAVERSO L’ESAME DEI RITUALI, DEI SIMBOLI, DEI DIALOGHI, DEI GRADI DELL’ORDINE Schema unitario dell’esoterismo massonico. La ricerca dei contenuti — in una sintesi concettuale – dell’esoterismo massonico, a questo punto va spostata, per trovare o meno conferme sulle considerazioni fin qui tratte, partendo da altri «angoli di visuale» sui rituali, sui simboli, sui dialoghi della Massoneria Azzurra, che rivelano l’esistenza di uno schema concettuale unitario, recepitile da tutte le Tradizioni «tesaurizzate» dalla Massoneria nell’Ordine e nei Riti. Sostanzialmente esatta ci sembra a tale riguardo l’osservazione del Moramarco della esistenza di una equazione:
Massoneria = Gnosi, che forse può costituire uno degli elementi più salienti per comprendere cosa sia l’esoterismo massonico. Noi aggiungiamo a tale equazione, come caratteristica peculiare:
a) l’esistenza di una diarchia d’indirizzo: pratico-operativo (ricerca del giusto) e speculativo-spirituale (ricerca del vero), così come è costante il collegamento con i valori espressi dalla Tradizione ed è costante il richiamo alla ragione ed alla libertà di coscienza e di pensiero, attraverso una ricerca introspettiva sia della propria moralità (cerca del Giusto, partecipazione dell’Umanità) sia della propria Deità (ricerca del Vero, partecipazione della Divinità, od Indizione).
b) L’esigenza di permearsi, attraverso l’idea di un perfezionamento progressivo dell’adepto, mediante una rinnovata catarsi-iniziatica nell’immagine della morte e rigenerazione (o rinascita) spirituale nei «gradi» iniziatici — di saldi principî morali, che gli consentono un sempre più vivo spirito d’indipendenza – di pensiero, di coscienza e d’azione – che lo stimoli sempre più, facendo appello alla ragione, da ogni sudditanza dalle idee ricevute che egli possa avere acquisite e liberamente accettate – per fede religiosa, o per formazione filosofica o socio-politica — perfino che lo svincoli dallo stesso acquisito legame spirituale o culturale con la Tradizione offerta dalla stessa Massoneria o dai richiami alle molteplici scuole ieratiche del passato delle quali la massoneria conserva l’eredità. Al limite quindi dell’evoluzione iniziatico-spirituale offerta dalla dispensazione massonica, non vi è la rivelazione della verità, né la conoscenza di un millenario segreto o mistero ieratico, come compendio della acquisita conoscenza dell’Arte Reale, ma vi è la più elevata liberalizzazione dell’uomo, che in pieno spirito d’indipendenza può aspirare a rilevare in sé il Giusto ed il Vero.
Nel simbolismo massonico dei vari gradi, vi è la costante della edificazione del Tempio, ma è essenzialmente concepita come costruzione del Tempio interiore e non come Tempio della fede, casa di Dio, cioè come creazione in una chiesa che raccolga dottrine teologiche
dispensate da «sacerdoti» depositari di un verbo, ed accettate fideisticamente dagli adepti come atto di credo, così come avviene nelle
religioni e nel loro concetto di Tempio. La fede, infatti, in chiave teologica, può essere simboleggiata dal Tempio, inteso come casa di Dio o come chiesa, come luogo di culto per invocazioni adoratorie o propiziatorie, tipiche di ogni concezione esoterica della religiosità.
La fede, qualunque essa sia — compresa quella che il massone possa acquisire recependola dai tesori della Tradizione o dalle scuole umanistiche delle varie epoche — può apparire appagante per l’uomo (anche per la sua relativa semplicità) e può essere illuminante in alcuni stadi della sua evoluzione spirituale. Gli statuti ed i rituali dell’istituzione massonica non respingono di per sé una «fede», riconoscendone il valore morale, rispettandola come libera estrinsecazione d’ognuno.
Anzi, in un Antico dovere se ne fa una condizione indispensabile per ogni massone (non essere un «ateo stupido ed un libertino irreligioso) che aspiri ad una autentica conoscenza spirituale, indicando come minimo credo la credenza nell’esistenza di Dio e ponendosi «come veicolo di quella religiosità universale e metastorica fondata sul interiore dell’esistensentimento dell’unità della vita, sulla certezza i za di una legge morale, sull’esperienza mistica e razionale al contempo, del “sacro” che irrompe nella quotidianità», come acutamente scrive il Moramarco. Il massone però, così indicano tutti i rituali, deve avere come meta la verità della ragione e quindi deve porre al vaglio critico ogni fede acquisita, compresa quella che gli possa essere insorta, come «credo» od assioma accettato ed immodificabile, attraverso le sue esperienze iniziatiche muratorie. È, sostanzialmente, un processo di liberazione mentale e spirituale dell’uomo che la Mase — în tutti i campi — e questo, soneria propone all’adepto di compier a nostro avviso, è uno dei pilastri del pensiero massonico e dell’esoterismo, deducibile dalla dispensazione gradualistica dei rituali massonici. Cercheremo di verificare quanto sopra attraverso l’esame dei simboli e dei dialoghi del rituale massonico dell’Ordine.