ELEVAZIONE AL GRADO DI MAESTRO DEI FR.’. L.B E P.P.

Elevazione al Grado di   Maestro

dei  FFR .’. L. B.e P. P. 

(M.  L.)

Venerabilissimo,

Rispettabili Maestri,      

Carissimi Fratelli neo-Maestri,

           nel darVi il benvenuto nella Camera di Terzo Grado, voglio leggerVi e brevemente commentare, la Leggenda di Hiram, una Leggenda che racchiude tutti i Simbolici Segreti del nostro Grado ed il cui significato profondo dovete adesso sforzarvi di penetrare come una esperienza vissuta interiormente

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      Carissimi Fratelli, con il rito del passaggio a Maestro, non si vuole rappresentare la morte così come nella iniziazione del neofita; in quel caso è lui stesso che decide di morire spogliandosi del suo stato di Profano per poi rinascere Massone. Qui stasera abbiamo celebrato la rappresentazione della morte fisica e contemporaneamente l’unione del Maestro Massone con il Grande Architetto dell’Universo, attraverso la rinascita.

      Il mito della Resurrezione infatti altro non è che il passaggio da una sfera puramente materiale e terrestre, ad una sfera spirituale e perfetta.

      Hiram con la sua morte e rinascita rappresenta così lo spirito Massonico vincitore contro l’ignoranza, il fanatismo e l’ambizione: simboli a loro volta dei tre Compagni assassini.

       Ma se è vero che l’imperfezione umana tende ad uccidere continuamente l’Architetto del Grande Tempio ed Hiram muore ogni giorno, in ogni parte del mondo, è altresì vero che questa leggenda ci insegna che l’unione di più forze, insieme all’amore fraterno, può annullare il male, le tenebre, la morte, e far prevalere il bene, cioè la luce e la vita.

      Ma con il passaggio a Maestro si celebra anche lo sforzo per superare le prove più difficili della vita stessa.

      Anche se noi Maestri siamo inevitabilmente immersi nel mondo profano, dobbiamo essere consapevoli che è proprio qui che dobbiamo operare per migliorare l’Uomo e la vita. Molto resta da compiere per edificare quel Tempio rimasto incompiuto, per edificare noi stessi e dare esempio agli altri.

      I tre Compagni volevano possedere la Verità senza cercarla loro stessi. Non esiste chi ci può dare la Verità, nè tanto meno è possibile conquistarla con le armi dei tre Compagni assassini: la verità va ricercata da soli, giorno dopo giorno, in ogni momento della vita, raggiungendo gli obbiettivi che ci siamo posti volta per volta e salendo i gradini su quella scala che ci porterà più vicini al Grande Architetto dell’Universo.

      Carissimi neo-Maestri, nel rinnovarVi il benvenuto nella Camera di Terzo Grado, vorrei ricordarVi l’importanza di riflettere sulla vostra nuova condizione e sulle responsabilità che adesso avete verso Voi stessi e verso la Vostra Loggia.

      Combattete anche Voi l’ignoranza e il fanatismo, e siate ambiziosi solo nel vero senso della parola, cioè quello di desiderare il raggiungimento degli obbiettivi che Vi dovrete porre solo per il bene dell’Umanità e alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo.

Or T di FOLLONICA    29-11-1991     E T  V T

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