QUALE TRADIZIONE

QUALE TRADIZIONE

“In cosa consiste la Tradizione Muratoria”. Questo, il tema scelto per la nostra Tornata serale. E questo è, certamente, l’argomento che approfondirò per voi, ma sappiate, fin da ora, che tutto ciò vale solo come premessa alla proposta, ben più impegnativa e stimolante, che vi farò alla fine del discorso. Spero di riuscire a catturare tutto il vostro interessamento.

Moltissimi sono quelli che dissertano e precisano quale deve essere l’unica e vera Tradizione massonica e cercano di portare, fra le Colonne, verità relative che riguardano correnti di pensiero iniziatico sorpassate, talvolta anche preesistenti alla Massoneria storica.

È innegabile che nella simbologia dell’Ordine sono presenti molti elementi che provengono da ben identificate correnti di pensiero iniziatico del passato, ma è pure vero che questi elementi introdotti in Massoneria, come strumenti, per aiutare gli adepti nel loro Lavoro iniziatico, non possono svolgere una valida funzione formativa, che prima possedevano in sommo grado, semplicemente perché oggi, come tutti ben sappiamo, viene adottata, nella nostra cultura, una “Maschera dell’Universo” molto diversa da quelle vigenti in altri tempi storici. Intendendo, qui, per Maschera dell’Universo, la visione dell’universo accettata in un determinato momento evolutivo dell’Umanità. (Questo delle Maschere dell’Universo è un argomento molto interessante, che potremo affrontare un’altra volta perché, secondo me, è, per la formazione iniziatica, particolarmente importante.)

Anche se quelle scuole iniziatiche di altri tempi perseguivano la stessa finalità ideale di tutte le altre scuole dello stessi tipo, cioè quella di creare uomini migliori, è ben chiaro che il Lavoro da fare, con l’uomo nostro contemporaneo, non può essere più lo stesso. Quindi, tutto ciò che riguarda, tanto per fare qualche esempio, l’esoterismo dei Rosa-Croce, l’Ermetismo, la Cabbala, la meravigliosa scuola alchemica, le magie di vario tipo, è tutto materiale di inestimabile valore storico, ma che la Massoneria non può certo adottare oggi per formare, come è suo impegno, gli uomini di domani.

Tutto questo, i nostri predecessori in Massoneria, lo avevano capito molto bene, tanto è vero che, per convincercene è sufficiente ascoltare quanto essi ci dicono, attraverso i Rituali i quali, ricordiamolo sempre, sono il riferimento più sicuro che abbiamo, perché all’Art.5 della Costituzione ci viene chiaramente assicurato che sono “conformi alla Tradizione muratoria”.

Ebbene, a proposito di Tradizione, proprio nel nostro Rituale, durante la cerimonia di passaggio al Grado di Compagno d’Arte, sentiamo il Maestro Venerabile che, rivolgendosi all’Apprendista che ha compiuto il secondo viaggio rituale, culminante con la lettura dei nomi di alcuni ordini architettonici, dice queste parole che mi sembrano particolarmente illuminanti. “Poco fa, vi abbiamo ricordato i principali ordini architettonici: essi, con diverse forme, adempiono un’unica funzione; per questo, in questo luogo, rappresentano l’unicità sostanziale, anche se espressa in maniere diverse, della Tradizione iniziatica.”

Quindi è la funzione che esprime l’unicità sostanziale della Tradizione. Gli ordini architettonici di cui trattasi: l’Egizio, l’Ellenico, l’Etrusco, il Romanico ed il Gotico, sono le tappe evolutive, nel tempo, delle diverse modalità, secondo le quale sono state edificate le opere per l’uomo e per le divinità, iniziaticamente simboleggianti l’Uomo. Quindi, l’unicità sostanziale, cui si fa cenno, la vera continuità della Tradizione non sta, lo ripetiamo, nella modalità con cui costruire l’uomo, ma è tutta e solo nel costruirlo.

Se sostituiamo, nella metafora proposta dal Rituale, le scuole iniziatiche, con i diversi ordini architettonici, si può affermare che l’unica e sola Tradizione Iniziatica ad essere trasmessa, dal passato più remoto; l’unica e vera funzione per la quale esiste la Massoneria è, in realtà, quella di costruire l’uomo ed il Tempio dell’Umanità. Ecco qual è l’elemento unitario che lega, in una finalità comune, tutte le differenti “Tradizioni iniziatiche”; ed ecco ciò che l’insegnamento muratorio si dovrebbe impegnare a far comprendere meglio a tutti i suoi adepti, per accettare la fondamentale importanza di questa singola finalità di realizzazione, nel Lavoro iniziatico.

Come gli ordini architettonici e le scuole iniziatiche del passato, per poter costruire al meglio, hanno fatto, necessariamente, delle scelte formali e di contenuto, dipendenti dai materiali disponibili, dal progredire della tecnica, dall’evoluzione delle culture di appartenenza, così oggi, ritengo si possa affermare che, essendo cambiati i materiali da utilizzare, essendosi accresciuta la conoscenza del sistema uomo, essendo cambiata completamente la Maschera dell’Universo accettata, essendo molto più complesse di un tempo le interazioni, fra l’individuo e ciò che lo circonda, anche lo stile architettonico che la Massoneria deve adottare per la costruzione dei suoi Maestri Liberi Muratori, non può prescindere dall’utilizzare quanto di più avanzato è riuscita a concepire, fino ad oggi, la mente umana.

Non è certo, offrendo ai propri adepti discorsi poco convincenti o chiamando verità, idee obsolete le quali erano affascinanti ed altamente esplicative nei tempi passati, che la Massoneria può assolvere il secolare impegno di guidare l’uomo verso un futuro migliore e verso il raggiungimento di un’emancipazione globale.

Come in un corso universitario, che deve laureare degli architetti, è giusto, anzi necessario, che si facciano conoscere ai futuri progettisti gli stili architettonici, i materiali e le tecniche, adottando le quali gli uomini dal passato hanno edificato, così, pure in questa università della vita che si chiama Massoneria, è giusto, anzi necessario, che agli Adepti si facciano conoscere i metodi, le visioni del mondo, la simbologia, le finalità ideali sul mondo profano e le idee basilari secondo le quali le scuole iniziatiche costruivano gli uomini del loro tempo, ma, ovviamente, come nessuno può proporre un ritorno, al modo di edificare dei nostri antenati, così nessuna di queste scuole può essere, paradigmaticamente, adottata per aiutare l’uomo contemporaneo a diventare Maestro Libero Muratore.

Purtroppo, nella vita della Massoneria italiana c’è un vuoto, di cui nessuno parla ma del quale si avvertono, pesantemente, i segni negativi. Alla Libera Muratoria Italiana mancano venti anni di libera esistenza, cancellati dalle persecuzioni fasciste, quindi, una lacuna di venti anni nella crescita e nell’ adeguamento al cambiar dei tempi, ai quali si deve anche aggiungere, come evento sfavorevole, una rinascita, dopo la seconda guerra mondiale, pilotata in modo, forse discutibile, dai Fratelli Alleati che ci hanno liberato.

Carissimi Fratelli, vogliamo noi impegnarci nella presuntuosa sfida di provare a recuperare il tempo perduto, e nell’esaltante impresa di tentare un esperimento, con il quale fornire, poi, alla Massoneria italiana dei risultati da valutare, per il proseguimento o la cessazione di questo nostro tentativo?

Se vogliamo affrontare questa meravigliosa sfida, non ci deve fare difetto né il coraggio, né l’impegno a lavorare. Dobbiamo, semplicemente, colmare un vuoto abissale; dobbiamo inventare tutto o quasi; alle spalle abbiamo molto poco su cui poter fare affidamento. I Rituali e la Costituzione saranno le nostre uniche certezze.

Come è giusto che sia, e come hanno fatto tutte le altre scuole iniziatiche nel passato, anche noi dobbiamo fare la nostra insostituibile esperienza muratoria e costruire una nostra possibile Via iniziatica. Lavorando seriamente, come si è detto, secondo quanto disposto dai nostri Rituali, ma fruendo del sapere attualmente più avanzato.

Bisogna riuscire subito nell’ineludibile compito di proporre, ai nostri Adepti, un percorso iniziatico concreto, non di sole parole e propositi, che riesca a stimolare, con dei risultati verificabili, l’interesse e l’entusiasmo necessari.

In una prima fase, l’Apprendista dovrà impegnarsi, in un rigoroso lavoro di “purificazione” e nella “preparazione” iniziando una introspettiva conoscenza di se stesso. In un secondo tempo,il Compagno d’Arte farà un lavoro di “trasformazione” e “ricostruzione” per la realizzazione del “Progetto Uomo” secondo ciò che è previsto nei Rituali.

E come ultima mèta, il Maestro Libero Muratore potrà realizzare il meglio di se stesso, perché sarà in grado, finalmente, di Lavorare sulla Tavola da Disegno e Progettare, ma per costruire il Tempio dell’Umanità dovrà superare anche l’antropocentrismo limitatore che non gli consente di capire i veri interessi della specie umana, nella sua necessariamente produttiva interazione con le altre specie viventi e con l’universo.

Carissimi Fratelli, vi posso assicurare che non si tratta di un frustrante programma utopistico ed irrealizzabile. La Massoneria, ad ogni profano che chiede di varcare la Soglia del Tempio, promette, senza mezzi termini, di aiutarlo a liberarsi dalle passioni, dall’ignoranza e dalle superstizioni.

Liberarsi dalle passioni intese come comportamenti coatti, che nessuna manifestazione di volontà riesce a contrastare. Liberarsi dall’ignoranza intesa come mancanza di stimoli a capire, come convinzione passiva dell’inutilità e dell’impossibilità di accrescere la padronanza di se stessi. Liberarsi dalle superstizioni intese come forme irragionevoli di paura o di credenze che limitano e mortificano le libertà individuali.

Ebbene, ecco quanto dovremmo subito impegnarci a fare, tanto per incominciare, con la maturata convinzione che proprio quest’aiuto a liberarsi, la Massoneria deve assolutamente e concretamente darlo, quanto meno, per mantenere la promessa che fa e che continua a fare.

Se siete tutti d’accordo possiamo, volendo, iniziare con la prossima Tornata. Se ci sono domande di chiarimenti, oppure obiezioni, non vi peritate, sono a vostra disposizione.

                              TAVOLA SCOLPITA DAL FR.’.  Luigi Ferraris

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