LA PENA DI MORTE

La pena di morte

 di Berto –  Torino

 Il concetto di pena si traduce in quello di castigo, cioè una sofferenza da infliggere a chi ha trasgredito a una disposizione imperativa. Attributo potenziale della pena è l’affettività. La pena viene inflitta, in senso criminale da una autorità che è quella giudiziaria attraverso ad un processo che è l’insieme degli atti che portano al sillogismo della sentenza, atta o ad assolvere o ad irrogare la pena. La e pena porta alla privazione dî un bene: in passato vi erano numerose pene che potevano essere infamanti come la gogna, corporali come la fustigazione, mentre nel diritto moderno la pena può incidere sulla vita (pena capitale) sulla libertà (reclusione o arresto) o sul patrimonio (pena pecuniaria). La pena deve essere efficace e molto si è discusso sulla sua funzione se di prevenzione o di repressione. La pena in senso generale deve essere rigorosamente disciplinata dalla legge, cioè non può essere inflitta se non nei casi espressamente stabiliti (nullum crimen sine lege) ed inoltre possono venire erogate unicamente le pene consentite dalla legge (nulla poena sine lege). Secondo il nostro codice le pene si distinguono in principali ed accessorie: principali sono la pena di morte, l’ergastolo, la reclusione, la multa per i delitti, mentre per le contravvenzioni l’arresto e l’ammenda. Le pene accessorie quali l’interdizione dai pubblici uffici qui non interessano. Fra le pene principali esisteva la pena di morte, cosiddetta pena capitale. a Abolita dal Codice Zanardelli fu ripristinata dal Codice Rocco per i delitti più gravi. Fu soppressa con il D.L.L. ro agosto 1944, n. 224 per i delitti contemplati dal Codice Penale, mentre continuava a rimanere in vigore nel Codice Penale Militare, per i delitti fascisti e gravi delitti di rapina. La Costituzione entrata in vigore l’xr gennaio 1948 l’ha abolita all’art. 27, sancendo: “non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra”. Secondo l’art. 21 Codice Penale la pena di morte si eseguiva mediante fucilazione e non era pubblica. Molto si è discusso sulla legittimità di detta pena a tutti i livelli in quanto la pena capitale e la sua funzione vengono diversamente intese a seconda della Società che le adotta. ‘ Nel diritto primitivo ad esempio la pena di morte assume la funzione di vendetta; in altre società è consentita conservandosi la necessità Detta di r instaurare legittimità è un posta equilibrio in discussione sociale sia interrotto. da un punto di vista filosofico che politico. – Da una parte si pone l’accento sulla irreparabilità della sanzione in rapporto alla possibilità immanente dell’errore giudiziario, mentre ex adverso si replica che è l’unica sanzione veramente efficace per combattere le forme più gravi di delinquenza. La scienza criminalistica italiana capitanata già dal Beccaria (Dei delitti e delle pene) è contraria alla pena di morte in quanto rafforzerebbe gli istinti contro la società senza una vera efficacia di intimidazione. : I fautori della pena di morte basano il loro credo su alcuni punti: per alcuni reati molto riprovevoli detta pena è la sola punizione adeguata; la pena di morte è deterrente ed è utile in difesa della società. Contro detti concetti si sostiene invece che la pena di morte è irreversibile con processi soggetti ad errori umani, che da un punto di vista teologico la vita data da Dio non può essere tolta dagli uomini, senza che serva come vero deterrente. Su questo punto si ribatte al contrario che le persone intenzionate a commettere ad esempio un omicidio possono essere dissuase se sanno di rischiare la vita in quanto lo Stato agisce con l’etica del « dente per dente ». Certo è che negli ultimi secoli c’è stata nella maggior parte dei paesi del mondo una tendenza verso la riduzione di categorie di reati passibili della pena di morte. Ad esempio nel XVII secolo in Europa la pena di morte poteva essere inflitta per molti reati minori: contro la proprietà, violenza senza omicidio, reati sessuali, reati d’opinione e professione religiosa. Non dobbiamo dimenticare che prima dell’esecuzione i condannati soffrono d’angoscia fisica e mentale, anche se il condannato non conosce la data dell’esecuzione. ‘ L’esecuzione poi può causare una tortura fisica perché l’impiccagione, la camera a gas, la sedia elettrica e la fucilazione possono non determinare morte istantanea. È noto che la garrota e l’impiccagione che causano la morte rompendo il collo, possono invece uccidere per strangolamento e quindi in lungo tempo. La sedia elettrica alcune volte ha ustionato il condannato senza ucciderlo subito e si sono dovute adoperare parecchie scariche per determinarne l’éxitus. Pertanto si dice che condannare alla morte un essere umano è il negargli a priori la possibilità di ricredersi sull’errore compiuto e redimersi con possibilità, non essendovi una giustizia infallibile con numerosi errori giudiziari. La pena di morte inoltre non è efficace contro il terrorismo perché chi vi partecipa sa di rischiare la vita e non indietreggia di fronte alla morte. In Italia l’ultima condanna alla pena di morte fu eseguita il 4 Marzo 1947: si trattava di processo a carico di tre rapinatori omicidi responsabili della cosiddetta strage di Villarbasse. Essi avevano ucciso a randellate e gettati in un pozzo 6 uomini e 4 donne, essendosi salvato della famiglia unicamente un bambino di tre anni. Si trattava di una rapina con irruzione in una cascina e poiché ad un bandito scivolò il fazzoletto dal volto e fu riconosciuto, i criminali decisero di uccidere dopo averli spogliati degli averi tutti i componenti della famiglia e di gettarli in una cisterna. Avuto riguardo alla confessione il processo durò solo tre giorni: la Cassazione respinse il ricorso e il Presidente della Repubblica De Nicola negò la grazia. Furono fucilati alle Basse di Stura. Il diritto internazionale non proibisce la pena di morte. Però il 20 dicembre 1971 con la risoluzione 2857 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite affermò « è auspicabile l’abolizione della pena capitale in tutti i paesi ». Prima di ciò il 16 dicembre 1966 con risoluzione 2200 l’Assemblea Generale di cui sopra, adottò la Convenzione internazionale dei diritti civili e politici, entrata in vigore il 23 marzo 1 976, cui aderiscono 47 paesi, e che all’art. 6 prevede che ogni essere umano ha diritto alla vita e nessuno può essere arbitrariamente privato della stessa. Nei paesi in cui non è stata abolita la pena capitale le septenze di morte devono essere decretate solo per i reati più gravi con sentenza definitiva. Il condannato a morte ha diritto d’invocare grazia o commutazione della sentenza; la sentenza capitale non sarà decretata a carico di minori anni 18 né su donne incinte.  A questo punto occorre porre disamina ‘ai vari tipi di pena di morte. Le tecniche per l’esecuzione delle condanne a morte sono svariate, alcune antiche come la decapitazione, altre sofisticate come l’avvelenamento per iniezione. Si dà la morte alcune volte barbaramente, altre volte con metodo indolore.

a) Ghigliottina – Legata alla Rivoluzione francese è metodo rapido e sicuro. Cominciò a funzionare il 25 aprile 1792; consiste in una lama obliqua pesante circa settanta chilogrammi e cadente sul collo del condannato disteso su un asse di legno con la testa imprigionata in una lunetta. Detta testa cade in un cesto ed il condannato resta cosciente per un minuto. Era usata in Francia. Prese il nome dal medico Guillotin:  macchine simili erano usate da tempo in Italia (Genova 1507 – esecuzione di Demetrio Giustiniani protagonista della rivolta contro Luigi XII). Durante la Rivoluzione francese agì quotidianamente.

b) Fucilazione – Di solito viene effettuata all’alba ad occhi bendati con il condannato legato su una sedia davanti al cosiddetto plotone dî esecuzione. Dopo la scarica il comandante spara il colpo di grazia alla nuca. È usato nei paesi socialisti, in Cile, Tailandia, Indonesia, Israele e nello stato dell’Utah in USA.

c) Garrota  Trattasi di un collare di ferro fissato ad un rigido ed alto schienale, atto 4 stringere il collo del condannato. Alle sue spalle il boia gira ia vite collegata, al collare», effettuando lo strangolamento in circa venti minuti; veniva adoperata in Spagna.

d) impiccagione   Il condannato ha la testa incappucciata  gli viene infilato un cappio con apertura di botola sotto i piedi che causa lunga agonia. Se il nodo scorsoio è posto lateralmente provoca la morte per strangolamento; se posteriormente per rottura della colonna vertebrale. Il  malcapitato si contorce ed urla.’impiccagione La tradizione anglosassone ed è praticata in Turchia, Afghanistan  anche Iran.

e) Camera a gas – 1l condannato è legato ad una sedia in una cabina pressurizzata ed il direttore del carcere con comando a distanza lascia cadere alcune pastiglie di cianuro dentro una bacinella ripiena di acido solforico. La morte avviene entro dieci minuti.

f) Sedia elettrica – È tipica del Nord America; trattasi di un alta sedia di legno a forma di trono isolata elettricamente “alla quale viene legato  il condannato. In testa ha un casco di cuoio con  elettrodo, un altro viene fissato alla caviglia sinistra, poi sì dà corrente con cinque scariche con durata complessiva di due minuti e Mezzo. Dette scariche sono  brevi, intense ma non superiori agì 2000 Volt altrimenti jl condannato prende fuoco. Questo sistema è usato in 24 stati degli USA e nelle Filippine.

 g) Avvelenamento –  Il condannato è narcotizzato  prima col Penthotal  per renderlo incosciente. Quindi  messo a letto gli viene inserito un catetere nella vena del braccio; cinque medici addetti all’esecuzione azionano cinque siringhe collegate al catetere: quattro con succinilcolina, veleno simile al curaro, una siringa CON acqua distillata. Come usa nel plotone di esecuzione che vi è una cartuccia a salve, ad ognuno dei medici è lasciata la speranza di inoculare P’acqua distillata innocua.Trattasi dell’ultimo sistema di condanna adottato nel Texas e nell’Oklahoma.

h) Decapitazione a mezzo spada – Il condannato inginocchiato sulla pubblica piazza, mani e piedi legati, offre il collo al boia armato di spada di ferro. Purtroppo al primo colpo la testa non Vigne staccata di netto per cui occorrono più colpi. Questo sistema è adottato nei paesi arabi in cui vige > la legge del Corano

 i) Lapidazione – Nei paesi arabi si adopera la lapidazione quando il condannato sia un’adultera. La condannata viene condotta in un avvallamento e lanciano pietre prima i familiari e poi il pubblico. La morte sopraggiunge dopo lungo. tempo per dissanguamento.  Esaminiamo ora brevemente i paesi del mondo in cui la pena di morte è tuttora vigente cominciando dalla nostra Europa. Alla fine del 1977 l’Austria, la Finlandia, la Germania Ovest, l’Islanda, il Portogallo e la Svezia avevano abolito completamente la pena di morte. La Danimarca, l’Olanda, la Norvegia e la Svizzera la mantengono in vigore per reati perpetrati in tempo di guerra. In tutti gli altri paesi europei esiste ancora la pena di morte per alcuni reati commessi in tempo di pace. Però in alcuni non si applica come Lussemburgo e Belgio per commutazione delle pene. In Inghilterra rimane per alcuni atti di tradimento e pirateria ma solo in teoria. Storia a sé l’Irlanda dove dal 1954 non ci son state più esecuzioni capitali ma poi vennero condannati a morte nel 1976 due terroristi. Così in Grecia ed a Cipro, salvo casi sporadici. Hanno avuto luogo esecuzioni dal 1974 al 1976 in Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Germania Est, Ungheria, Polonia, Romania, Spagna, Turchia, Jugoslavia, Unione Sovietica. In Francia è stata recentemente abolita la pena di morte, che sopravvisse alla Rivoluzione francese. Nell’Unione Sovietica la pena di morte in tempo di pace è comminata per tradimento, che consiste anche soltanto nel fuggire all’estero o rifiutarsi di tornare nell’Unione Sovietica dall’estero, e per altri reati. In particolare appropriazione indebita di beni dello stato nonché per complessivi diciotto reati fra cui quelli di violenza. La pena capitale non è discussa in Unione Sovietica in quanto non viene posto neppure il problema della sua legittimità poiché detta pena è ritenuta necessaria per la sicurezza dello stato. Trattasi di regola politica a confronto sulle difficoltà interne e internazionali. I reati puniti con la morte in tempo di pace sono quindi: tradimento, spionaggio, terrorismo, sabotaggio, banditismo, fabbricazione o circolazione di valuta falsificata, furti di beni dello stato in forma massiccia, omicidio volontario aggravato, stupro, corruzione, attentati alla vita di agenti di polizia, ‘dirottamento di aereo con conseguenze mortali o lesioni. In Africa imperversa la pena di morte per punire una vasta gamma di reati soprattutto con ricorso alla violenza, l’omicidio, lo stupro. In Etiopia e Uganda è stata pure introdotta per reati di carattere economico come incetta di cereali e traffico di valuta. Per il rapido aumento delle rapine lo Zambia e il Kenia hanno introdotto la pena di morte per questi reati. La Rhodesia per questioni razziali ha introdotto la pena di morte per le attività dei guerriglieri nazionalisti. Esecuzioni pubbliche avvengono in Nigeria, in Uganda, in Etiopia e nella Guinea Equatoriale. Per quello che riguarda l’Asia e l’Australia la pena di morte è applicata in tutti i paesi dell’Asia ad eccezione di Hong Kong, ove seguendo la politica inglese le sentenze sono state commutate in ergastolo. La pena viene particolarmente applicata dalla Repubblica Popolare Cinese per reati politici e comuni. Vari paesi asiatici poi l’hanno applicata per frenare il commercio della droga (Singapore, Indonesia, Birmania, Formosa). A Singapore per esempio la semplice detenzione di oltre tre grammi di morfina o due di eroina a scopo di vendita comporta la pena di morte. Il Nepal ha abolito la pena di morte per i reati comuni nel 1931. In Australia è stata abolita nel 1968 fatta eccezione per il tradimento e l’omicidio. Nell’America Latina la pena di morte fu abolita in molti paesi all’inizio del XX secolo. Solo in tre paesi: El Salvador, Haiti e Perù, è prevista dalla Costituzione e i reati passibili sono: alto tradimento, reati contro la sicurezza dello stato e omicidio aggravato (Guatemala, Messico, Cuba). – Nell’America Latina la pena è stata ripristinata a seguito di colpi di stato militari (Argentina, Bolivia, Brasile e Cile). ‘ In Canadà la pena capitale per omicidio, tradimento e pirateria fu abolita nel luglio 1976. Rimane per alcuni reati come lo spionaggio. Negli Stati Uniti l’hanno abolita solo 11 dei 51 stati (Alaska, Hawai, Iowa, Kansas, Massachussets, Maine, Michigan, Minnesota, North Varia pertanto Dakota). da stato a stato con dibattiti +ad alto livello però permane un fermo orientamento in favore della pena capitale. Nel Medio Oriente, e parliamo dei paesi arabi, vige la pena di morte, per l’omicidio ed i soliti reati contro la sicurezza dello stato (tradimento, spionaggio, complotto politico). In taluni paesi anche lo spaccio di droga e nello Yemen alcuni reati economici sono puniti con la morte. In certi paesi si amministra la giustizia secondo la legge islamica (Sharia). Essi sono l’Arabia Saudita, ’Oman, lo Yemen. Vi è una tendenza ad allargare l’influenza della legge islamica che applica i casi di punizione con la pena capitale. I princìpi fondamentali di detta legge sono attribuiti a Maometto per cui tutte le forme di omicidio sono punite con la pena capitale con sanzioni stabilite dal parente più prossimo della vittima. Come passibili di morte sono certe categorie di atti sessuali come l’adulterio, la fornicazione e la sodomia. Lo stesso vale per l’Iran. Da quanto sopra esposto si sarà notato che la pena di morte viene applicata ancora in quasi tutto il mondo per ragioni di sicurezza ,politica e religione.

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