ALLA SCOPERTA DELL’ESOTERISMO DEI NUMERI

Di Lucia Alari

I numeri sono la sostanza di tutte le cose. Appaiono infatti, ricorrenti nei secoli, rapporti numerici nelle strutture architettoniche, pittoriche, scultoree, nei mosaici, nelle vetrate e nelle figure decorative. Sembra quasi che tutti gli artisti abbiano svolto un lavoro collegiale, vale a dire abbiano avuto scambi verbali e di studio fra di loro. Essendo però ciò impossibile, dobbiamo dedurre che il punto di unione sia stato un linguaggio numerologico che li accomunava. Solo se pensiamo in questi termini possiamo supporre che sia esistito un Messaggio Esoterico trasmesso attraverso determinati numeri ricorrenti rispettando determinate proporzioni.

Il Reghini ha evidenziato come i liberi muratori tardo medievali “identificassero l’arte architettonica con la scienza della Geometria e dessero alla conoscenza dei numeri tale importanza da giustificare la pretesa di essere i soli ad avere conoscenza dei “NUMERI SACRI“.

Poiché tutto fa riferimento alla scuola Pitagorica, mi sembra doveroso a questo punto rinfrescare la nostra memoria sui concetti fondamentali di questa.

La scuola Pitagorica fiorì nel VI secolo A.C. e si fondava sui seguenti punti:

1.      I Numeri sono la sostanza di tutte le cose;

2.      L’Universo è armonia;

3.      La credenza nell’Immortalità e nella Trasmigrazione delle anime;

4.      La Scuola intesa come associazione di carattere religioso;

La validità del Simbolismo.

I discepoli ammessi a questa scuola passavano attraverso quattro gradi di studio e di perfezionamento morale:

–       il Primo: gli uditori o exoterici che potevano solo ascoltare la parola del Maestro senza rivolgergli alcuna domanda;

– il Secondo: concerneva lo studio dei principi della Filosofia, della Teologia e di Altre Scienze;

– il Terzo: riguardava lo studio della perfezione che avviava alla Purificazione;

– il Quarto: detto della Epifania (apparizione). Solo a questo grado i discepoli potevano rivolgere domande al Maestro e apprendere le verità segrete.

Per cui, per i Pitagorici i numeri rappresentavano fondamentalmente il tutto e si distinguevano in Intelletuali quelli esistiti da sempre nella mente di Dio e Scientifici che derivavano dall’Unità. Sempre secondo Pitagora questi ultimi si distinguono in numeri dispari e in numeri pari e, vengono indicati come Numeri Sacri perché intesi non nel senso comune profano ma nel senso sacro e iniziatico tradizionale, cioè come mezzi di ragionamento, che possono aprire la mente umana all’idea del “Divino”, della “Armonia Universale” e dello “Elevamento spirituale dell’uomo”.

Per la Scuola Platonica invece il Numero era considerato come generatore di quell’Armonia che costituisce la base del Cosmo e quindi dell’Uomo stesso.

In Massoneria, per quanto premesso, ogni numero ha un suo significato importante.

 UNO: Per la scuola Pitagorica non è un numero, ma il Principio di tutti i numeri, Principio che manipolandolo con le tre operazioni dirette cioè Addizione, Moltiplicazione, Elevamento a potenza e le tre operazioni inverse, fa derivare tutti gli altri numeri. Pensandolo in questi termini può essere considerato come INIZIO. Infatti il prodotto dell’unità per se stessa è ancora l’unità, mentre addizionando l’unità all’unità, otteniamo un numero diverso dall’unità stessa, cioè passiamo alla Dualità.

Per cui secondo la FILOSOFIA:

si ha la MONADE e la DUALITA

secondo la METAFISICA:

l’ESSERE e la sua RAPPRESENTAZIONE,

secondo la BIOLOGIA:

la CELLULA e la sua RIPRODUZIONE.

Geometricamente può essere rappresentato da un punto avente una certa posizione (per la scuola Pitagorica) e non avente parti (per Euclide). Da ciò il PUNTO inteso come UNO esprime il concetto del TUTTO e secondo Platone è inteso come “PRINCIPIO CREATORE“.

L’Uno inteso in questi termini è considerato maschile per cui tutti i numeri dispari sono “maschili ” perché divisibili solo in due parti disuguali, “una pari e una dispari”. Inoltre i Pitagorici definirono l’uno: “pari – impari ” perché aggiunto al pari forma il dispari e aggiunto al dispari forma il pari.

DUE: Può essere inteso come addizione di due unità: 1 + 1

Per i Pitagorici, essendo l’uno non un numero ma il “Principio”, parimenti il due non è un numero ma il ” Principio dei numeri Pari” che è derivato da due unità, per cui è considerato numero femminile poiché divisibile perfettamente e pertanto “generatore”.

Moltiplicando infatti l’unità, otteniamo sempre l’unità, mentre moltiplicando il 2 per se stesso, otteniamo 4, cioè genera il 4 e, addizionando altre unità genera numeri pari e dispari.


Geometricamente è rappresentato da due punti uniti fra loro: un segmento di retta

· ————–·

Essendo i due punti: estremi (cioè contrapposti) veniva considerato anche simbolo della Contrapposizione Dualistica.

Es: Attivo – Passivo

Bene – Male

Più – Meno

Notte – Giorno

Pari – Dispari

Giusto – Ingiusto

Maschile – Femminile ecc.

In Massoneria il concetto di “Dualità” è fondamentale ed è presente nel Quadro di Loggia. Si presta all’accoppiamento di alcuni simboli: Squadra – compasso, Cielo – terra, Sole – luna, Orizzontale – verticale ecc..

Infatti gli strumenti indispensabili al libero muratore sono:

la Squadra ed il Compasso

con questi due strumenti può costruire il Tempio.

Tempio che sta fra la Volta celeste tracciata dal compasso e la Terra che è la base a forma rettangolare i cui lati sono ad angolo retto tracciati mediante la squadra.

Inoltre per ottenere un rettangolo perfetto sono indispensabili linee orizzontali e verticali che vengono costruite con l’ausilio della Livella e del Filo a piombo.

Infine il Sole e la Luna, rappresentano rispettivamente il giorno e la notte.

Due inoltre sono le Colonne, due sono i Colori del pavimento: Bianco e Nero, simbolo degli opposti e dei contrari.

 TRE: Questo può essere considerato come somma di un numero pari con un numero dispari cioè 2 + 1 o come somma di tre unità 1 + 1 + 1. Se disegniamo geometricamente questi tre punti otteniamo un triangolo equilatero avente tutti i lati e gli angoli uguali.

Il triangolo equilatero con vertice in alto riveste particolare importanza in ogni cultura:

o        Per i Greci rappresenta una lettera dell’alfabeto: Delta D ;

o        Per i Cristiani la Trinità: Padre – Figlio – Spirito Santo;

o        Per gli Egizi: Osiride (Causa Prima), Iside (la Ricettività) e Horus (Risultato cioè il figlio);

o        Per i Massoni: il delta sacro è il fulcro dell’insegnamento del grado di Apprendista perché rappresenta i principi basilari della materia: Aria – Acqua – Fuoco.

Inoltre tre è l’età dell’Apprendista.

Ritornando al concetto della monade, questo può essere visto come accoppiamento fra la monade e la diade cioè 1 + 2 per cui come diceva Pitagora, numero Perfetto perché concludeva la Triade o Terna 1, 2, 3; infatti solo questi tre numeri sono tali che la loro somma è uguale al prodotto

1 + 2 + 3 = 6 1 . 2 . 3 = 6

Per Teone Da Smirne questo è il primo numero che “ha in sé il Principio (1), il Mezzo (2) e il Fine (3)”, dopo di esso si ricomincia da capo e si fa del numero 4 una nuova unità. La Tavola Tripartita derivò da questi concetti.

Il triangolo Pitagorico rettangolo con i lati in progressione di 1 , 2 , 3 oppure 3 , 4 , 5 ecc. è la base per la costruzione del rettangolo ed in particolare del “rettangolo aureo” che i “Costruttori medievali e tardo – medievali” utilizzarono per la edificazione di molte Chiese.

QUATTRO: Per i Pitagorici il quattro è il “primo numero pari” perché come ho detto prima il due era considerato non un numero ma il “Principio dei numeri pari”.

Tale numero ammette una rappresentazione lineare di due o più punti consecutivi. In geometria piana si presta a molteplici rappresentazioni:

1.      Unendo una linea orizzontale e una verticale (ciascuna formata da due punti) si ha una squadra;

2.      Come due linee perpendicolari si ha una croce;

3.      Quattro punti a due a due paralleli si ha un quadrato o un rettangolo.

Il numero quattro ammette però anche una raffigurazione geometrica – spaziale sotto forma di piramide a base triangolare, detta anche TETRAEDO.

In Massoneria il quattro rappresenta gli Elementi dell’iniziazione:

o        Fuoco (energia creatrice e d’impulso)

o        Acqua (energia di gestazione)

o        Aria (energia equilibrante e combinatoria delle prime due, infatti Fuoco ed acqua sono opposti e contrari)

o        Terra (energia di cristallizzazione e di fusione delle tre precedenti, infatti rappresenta il corpo).

CINQUE: Per i Pitagorici è definito come numero nuziale perché formato dal principio dei numeri pari (2) che è femminile e dall’unione del principio dei numeri dispari (1) maschile con quello della Donna.

Geometricamente è rappresentato da un pentagramma

 Se congiungiamo con delle rette i vertici opposti otteniamo una nuova figura geometrica: una stella a cinque punte con vertice in alto

 In Massoneria questa figura geometrica è detta Stella del micro – cosmo o STELLA FIAMMEGGIANTE perché le cinque punte corrisponderebbero alle quattro membra e più la testa dell’uomo; simboleggia anche Hiram, l’uomo integrale, diretta emanazione del Grande Architetto dell’universo. Per i Massoni è il simbolo del genio capace di innalzare gli uomini a nobili e grandi imprese.

Per i Pitagorici questa figura era chiamata Pentalfa cioè formata da cinque alfa cioè cinque principi:

Fuoco – Acqua – Aria – Terra – Natura.

Poiché vi era armonia fra le quattro sostanze primordiali, questo numero simboleggiando la quinta essenza concettualmente rappresentava il Macro – Cosmo (Quinta – Essenza Celeste).

In Massoneria è l’età del Compagno.

SEI: Nell’antichità era consacrato a Venere perché simbolo di Bellezza e Perfezione in quanto derivava dalla somma e al tempo stesso dal prodotto della Triade 1 – 2 – 3.

Geometricamente e rappresentato da un esagramma. Congiungendo i vertici opposti otteniamo due triangoli equilateri contrapposti con uguale centro.

Per i Pitagorici questo rappresentava le Nozze Sacre perché connubio fra Maschile e Femminile e fra lo Spirito e la Materia. Essendoci quindi pieno equilibrio era spesso accostato al simbolo della Bilancia.

Nella tradizione ebraica era la Stella o Sigillo di Salomone o Stella di David.

Per i Greci e i Romani era la Stella d’Oriente.

Inoltre la stella a sei punte era intesa come unione dei 4 elementi primordiali

o        Fuoco (il cui simbolo è un triangolo equilatero con vertice in alto)

o        Aria (il cui simbolo è un triangolo equilatero tagliato da una retta)

o        Acqua (il cui simbolo è un triangolo equilatero con vertice in basso)

o        Terra (il cui simbolo è un triangolo equilatero con vertice in basso tagliato da una retta).

Nell’età umanistica, nell’esagramma veniva a volte raffigurato l’uomo per rimarcare il raggiungimento del suo equilibrio in una Armonia Universale.

La Massoneria, nell’esagramma raffigura le Forze creatrici della Loggia:

SETTE: Per i Pitagorici, essendo questo originato (e non generato) dalla somma del TRE (numero umano perché rappresenta Uomo – Donna – Figlio) con il QUATTRO (numero Divino) era uno dei numeri più importanti perché rappresentava l’unione del Divino con l’Uomo, per cui il 7 era concepito come simbolo di ATENA-MINERVA che era non generata (senza madre) ma uscita dal “cervello di Giove” per cui “umanamente inconcepibile e tradizionalmente magica e legata alla Verginità e alla Sapienza Divina. Minerva è anche una delle tre statue poste all’interno del Tempio Massonico.

Gli umanisti rapportarono spesso Atena – Minerva alle 7 Arti Liberali privilegiando la Geometria.

Nella tradizione ebraica 7 è il numero dei bracci della MEHORA.

IN Massoneria indica l’età del Maestro nella Camera di Mezzo, 7 sono le luci e 7 i gradini della scala, 7 le Arti Liberali che l’iniziato deve coltivare con continuità e impegno, 7 sono le lettere che compongono la scritta

ALLA GLORIA DEL GRANDE ARCHITETTO DELL’UNIVERSO

OTTO: Questo è un numero composto perché ottenuto dalla somma di due numeri pari o di due numeri dispari indifferentemente: 2 + 6 , 3 + 5 , 1 + 7.

Nella geometria dello spazio questo è il primo numero cubico e graficamente è rappresentato da un cubo.

In Massoneria la pietra cubica o levigata simboleggia il Compagno, cioè colui il quale è in possesso delle necessarieconoscenze per concorrere attivamente alla costruzione del Tempio Universale.

Nella geometria piana è un ottagono che è una figura di passaggio dal quadrato al cerchio cioè dal simbolo della terra e dell’uomo al simbolo del cielo. Per questo motivo la maggior parte dei Battisteri sono stati costruiti a forma ottagonale perché volevano indicare il cammino del battezzando verso il cielo (cioè verso Dio). Tipico esempio è il Battistero di San Giovanni di Firenze.

La forma ottagonale si riscontra anche in molte Chiese Templari e nei Labirinti (non tutti i labirinti fanno forma ottagonale, ma riteniamo giusto parlarne qui per il significato intrinseco dello stesso, cioè dell’elevazione dell’uomo verso il cielo).

Il labirinto in molte tradizioni era il simbolo della via iniziatica che veniva percorsa dall’uomo da solo o con la guida di un Jerofante. Ha anche un duplice significato, uno che permette e l’altro che impedisce di penetrare in un dato luogo a coloro che non sono qualificati e di conseguenza smarriscono la strada. Sotto questo aspetto è il simbolo di selezione perché solo gli iniziati possono trovare l’uscita.

Un’acuta osservazione del SANTARCANGELI dice:

E’ molto strano il fatto che, pur essendo stati collocati i labirinti sul pavimento o sulle pareti di Chiese, in quasi nessuno dei disegni a noi noti compare la Croce o qualsiasi altro Emblema Cristiano di uso comune”. Ma spiega poi l’autore “che l’opera dei costruttori di Cattedrali, dei Muratori e dei Massoni del Medioevo era circondata da tutto un insieme di ritualità magiche, poco note perché spesso in odore di eresia, con conseguente distruzione dei documenti (ammettendo che siano mai esistiti)”.

Sotto questo aspetto il labirinto evoca la via iniziatica, cioè la morte concepita come discesa agli inferi cioè nelle viscere della Gran Madre Terra e rinascita a seconda vita passando dalle tenebre interiori (ignoranza) alla Luce (il sapere). Ciò potrebbe spiegare l’assenza di croci o emblemi cristiani.

NOVE: Questo è composto da tre volte il numero tre.

Secondo Pitagora è un numero riproduttivo vale a dire ciò che si rigenera, infatti se pensiamo un attimo alla tabellina del nove, ci accorgiamo che sommando fra di loro i risultati del prodotto otteniamo sempre nove, cosa che non succede per gli altri numeri. E’ per questo che era anche associato alla materia che si compone e si scompone.

Per gli antichi liberi muratori assumeva una particolare valenza simbolica in quanto stava alla base di ogni calcolo o disegno architettonico, perché la Tavola Tripartita di Teone, divisa in nove caselle, era la TIERCEL BOARD sulla quale eseguivano i calcoli, era, per loro il lavoro sull’uomo volto alla ricerca della propria Elevazione o Redenzione accostabile all’idea del compimento della Grande Opera.

DIECI: Per i Pitagorici simbolo della Perfezione perché somma dei primi quattro numeri naturali

1 + 2 + 3 + 4

indicato anche con il nome di TETRACTYS, simbolo sacro sul quale i Pitagorici avevano l’abitudine di giurare.

In Massoneria il dieci esprime la Costruzione del Tempio, infatti:

o        ha forma squadrata (formato cioè da quattro punti),

o        ha un orientamento (da Oriente a Occidente passando per il Centro, cioè tre punti),

o        ha tre accensioni: quella del Maestro Venerabile, quella del I° Sorvegliante, quella del II° Sorvegliante.

Se facciamo la somma di questi numeri otteniamo 10 che rispecchia la TETRACTYS.


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