LE TRE RELIGIONI MONOTEISTE

LE  TRE  RELIGIONI  MONOTEISTE

 

M.L. 30°                                                           

PREMESSA:

Parleremo questa volta delle religioni monoteiste e lo faremo trattandole più ampiamente di quelle orientali visto che queste sono a noi culturalmente più vicine per il contatto  quasi giornaliero dovuto in parte ai grandi flussi migratori verso il nostro paese, ed anche per il conflitto arabo-israeliano che sta preoccupando tutto il mondo, infine perché ormai tutti sono concordi nell’affermare che ci dobbiamo preparare a vivere in una società sempre più multietnica e multiconfessionale. Voglio poi ribadire che anche questa volta mi sono limitato a fare un sunto piuttosto succinto delle cose principali riguardanti queste religioni, riservandomi, insieme a tutti voi, i commenti, le riflessioni ed anche gli approfondimenti, in un’altra occasione

 

EBRAISMO:

Un tratto caratteristico della religione ebraica è il suo forte legame con la storia. I racconti dei testi sacri si basano infatti sulla ferma convinzione che Dio abbia stretto un vincolo particolare, un patto o un’alleanza con il popolo da lui prescelto.

I libri di Mosè, che è ritenuto il fondatore di questa religione, si rifanno all’Antico Testamento e raccontano come e quando, intorno al 1800 a.C., Dio disse ad Abramo: “Lascia la tua terra e la tua casa per la terra che ti mostrerò! Farò di te un grande popolo”. Il nipote di Abramo, Giacobbe, fu chiamato Israele direttamente da Dio ed i suoi 12 figli furono i progenitori delle 12 tribù di Israele. Durante l’esodo verso la terra promessa, alcune di queste arrivarono in Egitto intorno al 1100 a.C. dove vennero fatte schiave del faraone Ramses II. Lasciate poi libere di andarsene, nel corso del viaggio, sul monte Sinai, Dio dette a Mosè le tavole della legge con i 10 Comandamenti. Questo atto sanciva l’alleanza tra Dio e gli israeliti, che avrebbero dovuto adorare un solo Dio per riceverne in cambio, e per sempre, la sua protezione.

L’origine del regno di Israele si può collocare intorno all’anno 1000 a.C. ma fu verso il 900, con Davide e Salomone che esso vide il suo massimo splendore e fu appunto durante il X° sec. a.C. che Salomone fece costruire a Gerusalemme (nuova capitale) il suo grande tempio dove veniva custodita, nella parte più protetta, l’Arca dell’Alleanza con le tavole dei 10 Comandamenti.

La religione ebraica (o Ebraismo, o Giudaismo) con il ruolo centrale della sinagoga al posto del tempio, si sviluppò a partire dalla fine del 500 a.C. Il tempio di Salomone, dopo la conquista babilonese del 587 a.C., subì una nuova distruzione ad opera dei romani nel 70 d.C. proprio quando, sotto il regno di Erode, era arrivato ad avere splendide proporzioni. Da questo momento in poi gli ebrei si sparsero in tutti i paesi del Mediterraneo ed anche più lontano, dando luogo alla Diaspora. Tuttavia, nei paesi dove si stabilirono, essi ricoprirono spesso posti importanti e la cultura ebraica si sviluppò soprattutto nella Spagna del 13° e 14° secolo per merito del rabbino Maimonide il quale però rifiutava la mistica ebraica o Kabbalah,  parola che significa tradizione, trasmissione e viene identificata come la dottrina segreta riguardante Dio e la creazione.

Nel corso di tutto il Medio Evo e fino ad oggi, gli ebrei sono sempre stati oggetto di persecuzioni: furono cacciati dalla Francia, dall’ Inghilterra e dalla Spagna, fino alla loro ghettizzazione e sterminio (6 milioni) durante il nazismo tedesco tra il 1933 ed il 1945. Dopo la costituzione dello stato di Israele nel 1948, iniziò il rientro in patria di molti ebrei provenienti soprattutto dalla Russia, ma iniziò anche il conflitto con i paesi arabi confinanti, dal momento che tutti i palestinesi erano dovuti andare via per far posto al nuovo stato.

Il libro sacro degli ebrei è la Bibbia ed in particolare l’Antico Testamento, diviso  poi in 3 gruppi:

  • La legge (TORAH): i 5 libri di Mosè, che sono ritenuti sia dalla cristianità che dall’Islam come rivelazione della volontà divina.
  • I profeti (NEBIIM): libri storici e profetici
  • Le scritture (KETUBIM): i libri didattici

Inoltre, accanto alla Torah, che rappresenta la legge che Mosè ricevette da Dio, esiste un altro insieme di leggi e regolamenti ricevuti in maniera orale che furono messi per scritto solo successivamente. Questi testi si chiamano TALMUD e suggeriscono il modo corretto di vivere ed il giusto contegno per ogni occasione. Elencano i precetti da osservare il Sabato, regolano l’alimentazione dei fedeli ed il loro comportamento durante il matrimonio.

Gli ebrei aspettano ancora la venuta del Messia sulla terra, ovvero un nuovo re della stirpe di Davide che faccia diventare Israele grande e potente.

L’Ebraismo si discosta dal Cristianesimo perché riconosce come rivelazione di Dio le Sacre Scritture Ebraiche, ma non il Nuovo Testamento, e dall’Islam perché crede in un unico profeta, Mosé e non riconosce altre profezie oltre a quelle registrate nelle Scritture.

Cosa significa essere ebreo: nella definizione di ebreo e di Ebraismo, ci sono grosse incertezze dovute alla relazione complessa e contraddittoria tra la definizione etnica di Ebraismo e quella religiosa. Per esempio alcuni (gli ortodossi ed i conservatori) definiscono ebreo solo colui che nasce da madre ebrea, mentre per i riformati, l’ebreo è colui che nasce da padre o madre ebrei. Inoltre l’Ebraismo parla di Israele nello stesso modo che la Cristianità parla di Chiesa e pertanto la definizione assume anche un significato religioso.

Per chiarire in modo ancor più semplice il problema, si può dire che: chi si converte alla religione Cattolica non diventa automaticamente spagnolo o italiano ecc, come chi diventa anglicano non riceve automaticamente il passaporto britannico. Ma chi si converte all’Ebraismo, diventa automaticamente un ebreo, cioè membro di quel gruppo etnico e mentre non esiste un popolo metodista e non c’è uno stato luterano, gli ebrei vengono invece chiamati popolo. Esiste poi uno stato ebraico e quindi popolo e stato si identificano entrambi con la loro religione.

Esistono nel mondo almeno quattro forme organizzate di Ebraismo:

  • L’ortodosso, che vuole applicare alla lettera la legge data da Dio, cioè quella dell’Antico Testamento e quella dei sacerdoti che si succedettero dopo la distruzione definitiva del tempio nel 70 d.C.
  • Il riformato, che considera la Torah come una serie di principi eterni, ma da aggiornare e modificare continuamente a seconda dei tempi.
  • Il conservatore, che potremmo definire una via di mezzo dei due precedenti.
  • Il ricostruzionalista, che identifica Dio in termini più naturali che sovrannaturali.

Insomma, sebbene in Israele venga riconosciuto solo l’Ebraismo Ortodosso, ci sono molteplici interpretazioni della legge di Dio o Torah, sia in generale nel mondo, sia nello stesso Israele tra gli ebrei Ortodossi.

Gli ebrei adorano Yahweh unico dio onnipresente e onnisciente, il suo nome non viene mai pronunciato e nessuno di loro concepisce che si possa negare l’esistenza di Dio. Nelle sinagoghe non c’è nessuna immagine religiosa, ma soltanto un’arca dove vengono conservati i rotoli della Torah, vegliati  da una lampada sempre accesa. Dal tramonto del Venerdì a quello del Sabato gli ebrei celebrano la giornata festiva (Shabbath) molto sentita in Israele, così come lo sono tutte le altre solennità religiose. Gli osservanti pregano tre volte al giorno, da soli o in pubblico. Il Sabato si prega nella sinagoga leggendo un brano della Torah, che è rigorosamente scritta a mano su rotoli di pergamena, e con il capo coperto da un cappellino (il Kippah). Un ebreo è tenuto a sposarsi con un appartenente alla stessa religione, anche se oggi questa è un’usanza spesso disattesa, creando peraltro, notevoli problemi. I bambini vengono circoncisi, così come prevede la Torah.

Secondo gli ebrei il computo del tempo inizia con la creazione del mondo, equivalente al 5 Ottobre 3761 a.C. e l’anno lunare osservato consta di 354 giorni. Per questo motivo, ogni 19 anni viene inserito per 7 volte un mese aggiuntivo e di conseguenza tutte le solennità annuali cadono in periodi diversi rispetto ai paesi di religione diversa.

Nello stato di Israele vivono circa 5 milioni di ebrei, altrettanti nel Nord America ed altri 13 milioni sparsi in tutto il mondo.

 

 

 

ISLAM: un miliardo di persone nel mondo è di fede islamica e si tratta della seconda religione mondiale dopo il Cristianesimo.

Islam significa sottomissione e riflette bene l’ideale di questa religione che prevede la totale sottomissione dell’uomo ai voleri di Dio, non solo per quanto riguarda la fede, ma anche per tutti i settori della vita privata e sociale.

Il fondatore dell’Islam fu Maometto, che nacque intorno al 570 d.C. nella città della Mecca, importante centro commerciale e religioso in virtù della pietra nera custodita nel santuario della Ka’ba e venerata già da tempo dalle numerose tribù nomadi di beduini. Questi, che fin dall’antichità adoravano divinità tribali, subirono pian piano l’influenza delle grandi religioni ebraica e cristiana che, dopo la caduta di Gerusalemme e la distruzione del tempio di Salomone nel 70 d.C., si erano stabilite nei vari stati del vicino Oriente. Maometto fu fortemente influenzato da queste religioni monoteiste ed in particolare dagli eremiti cristiani che vivevano nel deserto arabo. Questo substrato religioso in Arabia è importante per la comprensione del successivo sviluppo dell’Islam.

Maometto si ritirava in meditazione in una grotta fuori della città, ma non possedeva alcun testo scritto sul quale riflettere. Poi, a 40 anni, ebbe una prima visione dell’Arcangelo Gabriele che teneva in mano un rotolo di pergamena e lo invitava a leggere e diffondere la parola divina a chi ancora non la conoscesse. Nasceva così il Corano, ovvero la raccolta delle rivelazioni ricevute da Maometto, queste vennero prima tramandate oralmente e quindi trascritte dopo la sua morte. I 114 capitoli (o Sure) sono disposti in ordine di lunghezza dai più lunghi a quelli più corti. Dopo una lunga serie di rivelazioni, Maometto cominciò a predicare alla Mecca, ma trovò in questa città numerosi oppositori che lo accusavano di paganesimo nei confronti delle antiche divinità venerate dagli antenati. La situazione diventò grave per il profeta che dovette lasciare la Mecca per Medina nel 662 d.C. dando luogo ad una migrazione (Higira) che fu considerata simile al gesto che compì Abramo quando, su esortazione di Dio, lasciò la sua casa di Ur in Mesopotamia per cercare la terra promessa. Questa data è importante poiché segna l’inizio del calendario islamico.

A Medina, Maometto diventò un leader politico e religioso ed intraprese una vera e propria guerra santa (Jihad) in nome di ALLAH (traduzione araba di Dio) contro gli abitanti della Mecca, guerra che veniva considerata più importante di qualsiasi altro principio morale e religioso. Nei 10 anni successivi e prima della sua morte avvenuta nel 632, Maometto aveva conquistato la Mecca ed aveva riunito tutta l’Arabia in un solo grande regno basato su vincoli religiosi divenuti adesso più importanti degli antichi legami e delle faide che c’erano state da sempre tra le tante tribù arabe. Tuttavia, dopo la morte di Maometto, avvenne una scissione tra Sunniti e Sciiti, i primi fedeli alla sua vedova, mentre i secondi erano sostenitori del cugino Alì. Questa divisione continua ancora oggi tra i popoli di religione islamica. All’inizio capo religioso dell’Islam era un Califfo, la sede del quale è stata prima a Damasco, poi a Bagdad per oltre 500 anni, quindi ad Istambul fino al 1924 quando, deposto l’ultimo sultano turco, nessun Califfo è stato più capo religioso del mondo arabo.

L’Islam si diffuse rapidamente in tutto il mondo ed in meno di un secolo gli eserciti arabi avevano conquistato territori che arrivavano dal fiume Indo alla Francia ma, al contrario di quello che si può pensare, l’Islam non fu imposto alle popolazioni con la forza, ma si diffuse pacificamente grazie soprattutto all’opera dei Sufi.

Per spiegare l’Islam, bisogna prendere in considerazione tre aspetti:

  • La dottrina della fede: (Monoteismo e rivelazione)
  • I doveri religiosi: (i 5 pilastri)
  • I rapporti tra gli uomini: (etica e politica)

La dottrina religiosa: si può riassumere nella frase “ Non c’è altro dio all’infuori di Allah e Maometto è il suo profeta”. E’ importante ricordare che Allah non è un nome proprio, ma il termine arabo di Dio.

Maometto, nel suo categorico monoteismo predicò la resurrezione dei morti e, soprattutto, il giudizio divino, importante per sviluppare nell’uomo il senso di responsabilità delle proprie azioni.

Dio è anche colui che perdona, ma soprattutto è ALLAH AKBAR, cioè è più grande. Questo significa che nessuna concezione umana è in grado di spiegarlo, perciò questa argomentazione viene spesso usata dai musulmani per chiarire alcune contraddizioni del Corano.

Dio ha comunicato con gli uomini attraverso Maometto, che è stato l’ultimo dei suoi profeti dopo Adamo, Abramo, Mosè, Davide, Gesù. Quale fondamento storico della sua religione, si rifece ad Abramo ed al figlio Ismaele che avrebbero ricostruito il santuario Ka’Ba eretto anticamente da Adamo e distrutto poi dal diluvio universale al tempo di Noè. Secondo Maometto, Ebrei e Cristiani avevano distorto l’originario monoteismo di Abramo e frainteso il contenuto delle sacre scritture, mentre solo il Corano è la vera rivelazione di Dio.

I doveri religiosi: si riassumono nei 5 pilastri che sono:

 

  • Professione di fede: non c’è alcun dio all’infuori di Dio e Maometto è il suo profeta. Questa frase viene recitata più volte al giorno, è scritta sui muri delle moschee e viene sussurrata ad un bambino appena nato come a chiunque stia per morire. I musulmani vedono in Maometto la più perfetta tra tutte le creature di Dio.
  • Preghiera: si deve pregare 5 volte al giorno dopo essersi purificati attraverso il lavaggio almeno delle mani e del viso. Le preghiere sono rituali e codificate con formule e gesti prescritti. Si può pregare in qualsiasi luogo, inginocchiati e rivolti verso la Mecca. Il Venerdì, giorno festivo, i fedeli pregano tutti insieme nella moschea, dove si tiene una funzione religiosa con relativo sermone. Solo gli uomini pregano nella sala principale, mentre le donne si riuniscono in un locale nascosto da una tenda. Qualunque musulmano adulto può essere un IMAM, ma normalmente si tratta di una persona con buona istruzione teologica.
  • Elemosina: si tratta di una piccola tassa, pari ad 1/40 del capitale di proprietà, da donare ai poveri ed ai bisognosi. Più che un atto spontaneo si tratta di un vero e proprio dovere imposto dal Corano.
  • Digiuno: il Corano proibisce ai musulmani di mangiare carne di maiale perché animale impuro e di bere alcool. Nel nono mese dell’anno lunare cade il RAMADAN, periodo durante il quale tra l’alba ed il tramonto è proibito mangiare, bere, fumare ed avere rapporti sessuali. Chi non può farlo (esempio i malati) devono osservare il digiuno in un periodo successivo. Dopo il calar del sole cessa il divieto. Il Ramadan viene celebrato in ricordo della prima rivelazione ricevuta da Maometto ed al suo sacrificio compiuto in quella occasione.
  • Pellegrinaggio alla Mecca: per ogni musulmano è un dovere recarsi almeno una volta nella vita alla Mecca dove si trova il santuario della Ka’Ba con pietra nera di grande significato simbolico. La moschea principale della Mecca può contenere fino a 600.000 persone. I pellegrini devono compiere una serie di riti (girare 7 volte attorno alla Ka’Ba, fare un raduno alla montagna di Arafat, compiere il sacrificio rituale di un animale ecc.) che riportano tutti al rapporto di continuità con Abramo, il figlio Isacco ed al patto che Dio strinse con loro.

Rapporti tra gli uomini: l’Islam non distingue tra religione e politica e tra fede e morale, mentre tutti i doveri religiosi, morali e sociali tra gli uomini sono stabiliti nella legge sacra dei musulmani: la SHARI’A, contenuta nel Corano. Il Corano quindi è molto di più di un testo sacro, è un codice di regole ed istituzioni per la gestione di tutta la società, dell’economia, del matrimonio, del ruolo della donna e perfino della politica. Tutto appartiene a Dio. Il Corano è l’origine, la sorgente di tutto, tutto ciò che lo riguarda è sacro ed i suoi versetti sono effettivamente i primi suoni uditi dal bambino appena nato e gli ultimi che le persone morenti sentono nel cammino verso l’incontro con Dio. Nessuna traduzione ha potuto né potrà mai render pienamente il significato e la presenza del testo, che offre molti livelli di interpretazione e di significato simbolico associati al suono, alla struttura delle parole e spesso alle stesse lettere arabe. Nel Corano sono ben descritti il Paradiso, l’Inferno ed il Purgatorio. Nei casi in cui il Corano non dia indicazioni concrete, i musulmani si rivolgono alla tradizione (SUNNAH, cioè pratica, usanza) o si rifanno ad esempi forniti dallo stesso Maometto e dai primi califfi,  trascritti nelle HADITH. Dato però che sia il Corano che le Hadith fanno riferimento ad una società che non è più quella attuale, certe regole devono essere adattate all’attualità. Per quanto riguarda le differenze tra le due correnti islamiche, c’è da osservare che, mentre i Sunniti ritengono che la rivelazione di Dio sia avvenuta una sola volta (a Maometto), i musulmani Sciiti sono convinti che essa si perpetui attraverso i loro capi (gli IMAM). La stragrande maggioranza dei musulmani (circa l’87-88%) è Sunnita, cioè seguaci della Sunnah, mentre il 12-13% è Sciita, ovvero partigiani di Alì, che sono presenti soprattutto in Iraq, Iran, Libano, Golfo Persico, Afghanistan, Pakistan. E’ importante capire che l’Imam Sciita è  ritenuto l’unico legittimo sovrano della comunità islamica, così come abbiamo potuto osservare dopo il 1979 in Iran, dove il governo è formato direttamente dalle autorità religiose sciite. Attualmente, soprattutto per il contatto continuo con la cultura e l’economia occidentale, molti stati arabi hanno attuato riforme giuridiche, tentando, in modo molto diverso tra loro, di separare il diritto pubblico (internazionale) dal diritto privato affidato a tribunali religiosi, soprattutto per quanto riguarda il diritto familiare ed ereditario. Diverso ancora è il diritto penale e quello economico anch’essi molto diversi a seconda dello stato dove vengono applicati, influenzati più o meno pesantemente dal Corano e dalla Shari’a.

Alle donne è imposta la monogamia, ma un uomo può avere fino a 4 mogli. L’uomo può chiedere il divorzio da una delle sue mogli e la può punire se è disobbediente. La poligamia è vietata in Turchia ed in Tunisia. La circoncisione per donne e uomini non è obbligatoria, ma è applicata frequentemente in alcune regioni del Nord Africa, così come l’usanza di portare il velo che copre il capo delle donne. Insomma, tipico dei paesi islamici è il fatto che molti si sono sforzati (o lo stanno facendo) di adattare la religione alle condizioni di vita attuali e alla scienza moderna. Altri, invece, sono oscurantisti. Ai musulmani è proibito bere bevande alcoliche e mangiare la carne di maiale o quella di animali carnivori. La famiglia è una istituzione solidissima con stretti legami al suo interno e costituisce la maglia primaria nel tessuto della società islamica.

 

Per finire un breve accenno al Sufismo, una corrente dell’Islam che trova adepti sia tra i Sunniti che tra gli Sciiti, pur non essendo un movimento organizzato. I Sufi predicano la dottrina legata al cammino verso Dio, ed attraverso i secoli essi hanno preservato e diffuso gli insegnamenti esoterici dell’Islam fino ad oggi, rappresentando un elemento vitale nella società islamica. Per i Sufi  è fondamentale la meditazione ed il ritiro spirituale, considerando Dio soprattutto come amore ed entità con la quale è possibile raggiungere una unione mistica, anziché immaginarlo solo come giudice supremo ed inavvicinabile. Per loro Gesù ha la stessa importanza di Maometto. L’essenza della mistica sufica ha molti punti in comune con la mistica di altre religioni.

 

CRISTIANESIMO: il Cristianesimo è la concezione di vita che più caratterizza la società occidentale: per 2000 anni si è intessuto con la storia, la letteratura, la filosofia, l’arte e l’architettura europee. Conoscere il Cristianesimo è quindi condizione necessaria per comprendere la società e la cultura nella quale viviamo. La Bibbia è da sempre il libro più letto nel mondo. Nessun altro testo ha avuto maggior influenza letteraria e perfino poeti non cristiani hanno indicato nella Bibbia la loro più importante fonte di ispirazione. Vediamo alcuni dei punti più importanti contenuti nella Bibbia.

Dio come creatore: “In principio Dio creò il cielo e la terra” Il primo avvenimento di cui tratta la Bibbia è la creazione del cielo e della terra ad opera di Dio. Il racconto della Genesi intende illustrare ciò che accadde in tempi primordiali e la verità di quanto trascritto è accettabile solo da chi possiede la fede in Dio, non potendo corrispondere a questo racconto mitico una coerente spiegazione scientifica. Il punto centrale è comunque il fatto che Dio creò, cioè fece qualcosa dal nulla, l’importante non è il come Dio abbia creato il cielo e la terra, ma il fatto che egli sia il creatore e quindi i cristiani possono affermare che il mondo in cui viviamo non è  il risultato di un caso.

Concezione cristiana dell’uomo: “Poi Dio creò l’uomo a sua immagine” Se tutte le religioni hanno una propria concezione dell’uomo, per quella cristiana è basilare che l’uomo non sia stato creato a caso come un prodotto di coincidenze, ma come il risultato della volontà e del potere di Dio. Questo costituisce un fondamento su cui poggia la fede cristiana, cioè il valore del singolo uomo. Gli uomini hanno un padre comune in Dio e poiché ciascuno di noi  è stato creato da lui, abbiamo tutti uguale valore. Nel racconto della creazione è vero che l’uomo è fatto della stessa materia delle piante e degli animali, ma è anche vero che lui è posto al vertice della creazione  (infatti è stato creato ad immagine di Dio). Inoltre non è un’insieme di parti diverse, cioè anima e corpo, ma un tutt’uno generato da Dio. Sono questi i motivi per i quali il cristiano crede nella resurrezione dei morti e nella vita eterna. Nella vita terrena l’uomo deve vivere non solo in comunione con Dio, ma anche con i suoi simili nella società. Dobbiamo amarci l’uno con l’altro come Dio ama noi e poiché siamo stati creati uomo e donna, la famiglia ed il matrimonio sono parte integrante del “piano” del creatore e di conseguenza sono considerate istituzioni sacre. Il Creato appartiene a Dio, ma l’uomo ha il compito di popolare la terra e prendersene cura governandola. Un concetto importante della Bibbia è quello del libero arbitrio, vale a dire che l’uomo è stato dotato  della facoltà di distinguere tra giusto ed ingiusto e quindi è responsabile delle proprie azioni. Quando sceglie di ignorare la volontà divina ed abusa della libertà datagli da Dio, l’uomo commette peccato.

Concezione di Dio: nella Bibbia Dio è descritto in modi molto diversi: è creatore e salvatore, è nostro padre, è amore, ma soprattutto Dio è eterno, nel senso che esisteva prima che fosse creato il mondo e continuerà ad esistere per sempre. Per mezzo del mondo e con l’uso della ragione possiamo raggiungere solo una conoscenza indiretta di Dio, la conoscenza piena e diretta è quella che proviene dalla fede in Cristo. Il Cristianesimo introduce inoltre un nuovo ed importante concetto: la fede nella Provvidenza divina.

Il peccato ed il male: per il Cristianesimo, peccare significa porsi in contrasto con lo scopo che Dio ha predisposto per la vita umana. Peccare significa trasgredire i 10 Comandamenti. Infine il peccato originale, cioè quella tendenza innata in ognuno di noi a disobbedire a Dio. Il male è concepito come una forza in antagonismo con Dio e la Bibbia afferma che  è sempre presente nel mondo e nello stesso uomo (da Adamo ed Eva che vengono cacciati dal Paradiso, a Caino che uccide il fratello Abele). Questa affermazione contrasta però con la definizione che Dio è onnipotente e molti si domandano perché Dio abbia permesso che ci fossero milioni di morti innocenti  nelle guerre, nei campi di sterminio, nelle carestie. A questi interrogativi, anche se la Bibbia recita che un giorno il male sarà sconfitto, il Cristianesimo non ha una risposta chiara e queste contraddizioni,  sono state la causa principale del rifiuto del Cristianesimo.

Gesù: Volutamente non parlerò della vita di Gesù, dato che ognuno di noi conosce abbastanza bene le sue origini e le sue vicende. Mi limiterò a ricordare che i Vangeli cominciano a parlare di lui dall’età di circa trenta anni, quando lo descrivono come un discepolo di Giovanni Battista, un profeta che predicava nel deserto. Ma forse non c’è altro uomo che abbia significato tanto per la storia dell’umanità quanto Gesù di Nazareth. Per quasi 2000 anni gli intellettuali occidentali si sono chiesti chi fosse veramente Gesù. Era un visionario religioso? Oppure un uomo pio che voleva insegnare ai propri simili come vivere? Lo si deve paragonare ai molti ebrei che in quel tempo si presentavano alla gente come il Messia promesso? O era figlio di Dio e il salvatore degli uomini? Non è possibile né dimostrare, né demolire la fede cristiana sulle basi della scienza storica. Gli ebrei continuano a sperare nella venuta di un nuovo Messia, di un nuovo re della stirpe di Davide. Il regno di Dio si sarebbe realizzato alla fine del tempo quando questi fosse arrivato. In tutta la vita di Gesù emerge il suo amore per il prossimo, così come appare evidente nel suo famoso “Sermone della montagna”, ma fu con il suo comportamento di vita che egli dimostrò cosa intendeva per “ama il prossimo tuo come te stesso”  All’età di 33 anni Gesù fu arrestato dai notabili locali e consegnato alla autorità di Roma che lo condannarono a morte per crocifissione. Tuttavia, due giorni dopo, non si trovò più il suo corpo, i suoi discepoli si convinsero fermamente che Gesù fosse risorto e quindi che egli fosse “ancora vivo”. Fu proprio questo il segnale a seguito del quale i suoi seguaci si sparsero in tutto il mondo per annunciare “la buona novella”.

Nei primi secoli per questa nuova religione, crebbe l’esigenza di una professione di fede chiara e solida, tanto che la Chiesa stabilì con fermezza alcuni elementi distintivi della fede cristiana creando i dogmi, cioè le verità incontrollabili. Il primo di questi affermava che Gesù era vero Dio e vero uomo. In questo modo Dio partecipa attivamente alla lotta tra il bene ed il male nel mondo, l’uomo viene liberato da ciò che lo incatena e guarito da ciò che lo affligge. La passione, la morte e la resurrezione di Gesù  danno quindi al cristiano la riconciliazione con Dio e una vita eterna, comunque soggetta al giudizio delle proprie azioni che sarà pronunciato alla fine dei tempi, quando verrà il giorno del Signore. Nel frattempo le anime dimorano nel regno dei morti (Ade) in attesa di essere giudicate.

Lo Spirito Santo: un altro concetto fondamentale del Cristianesimo è quello che Gesù continua a vivere e che il suo operato viene perseguito dallo Spirito Santo, anch’esso presentato come potenza personificata. E’ questo un altro dei dogmi della Chiesa, quello della Trinità, ovvero Dio che è tre persone ed una sola.

I sacramenti: si tratta di una serie di riti che servono ad entrare in unione con Dio. La Chiesa cristiana ne ha stabiliti sette e solo due di questi sono accettati anche dalla Chiesa protestante, precisamente il Battesimo e l’Eucarestia. Per il primo si può parlare di una cerimonia di iniziazione per entrare a far parte della comunità dei cristiani e rappresenta la morte e la rinascita con Gesù Cristo. Per quanto riguarda l’Eucarestia o Comunione, questo rito ricorda l’ultima cena di Gesù prima della sua crocifissione ed il dono di sé in carne e sangue agli apostoli. Gli altri Sacramenti sono: Matrimonio, Cresima, Confessione, Estrema Unzione e Ordinamento. Per quest’ultimo c’è da notare che né la chiesa Cattolica, né quella Ortodossa ordinano le donne, ma in altre confessioni, specialmente in quella Anglicana ed in quella Protestante degli Stati Uniti, un numero crescente di donne sta diventando ministro, tanto che in alcune di esse la metà dei ministri saranno presto donne.

La Chiesa: poco tempo dopo la morte di Gesù, alcune persone cominciarono a riunirsi per ascoltare i racconti della sua vita e dei suoi miracoli. Nacquero così le prime comunità cristiane ed il Nuovo Testamento racconta come fossero eccezionali l’amore e la fraternità tra i membri di questi piccoli gruppi. Furono questi che formarono l’embrione di quella che oggi si chiama Chiesa.

Oltre ad essere concepita come comunione spirituale di tutti coloro che credono in Cristo, la Chiesa è anche il luogo concreto dove si annuncia il Vangelo e vengono impartiti i Sacramenti. All’inizio tutti i fedeli di Cristo erano devoti ebrei, ma ciò che li distingueva da tutti gli altri era il fatto che riconoscevano in Gesù di Nazareth il Messia promesso. Questa spaccatura tra Ebraismo e Cristianesimo, all’inizio appena accennata, si è andata sempre di più accentuando con il passare del tempo. Decisivo per lo sviluppo successivo del Cristianesimo, fu l’opera dell’evangelista Paolo, il quale fu capace di farne una religione mondiale. La Chiesa, nonostante la feroce repressione attuata dagli imperatori romani che non potevano accettare  Gesù quale “re dei re”, continuò a crescere rapidamente grazie soprattutto alle adesioni in massa dei ceti più bassi, colpiti dalla filosofia egualitaria del Cristianesimo. Ma fu principalmente per merito della conversione dell’imperatore Costantino I che avvenne il punto di svolta decisivo. Non è ben chiaro il perché Costantino prese questa decisione, ma è certo che la politica giocò un ruolo fondamentale nella sua scelta.

La cristianità oggi è divisa in molte confessioni che si distinguono per organizzazione, dottrina, funzioni religiose e atteggiamento nei confronti della società. La Chiesa Cristiana è stata una ed indivisa fino al 1054, quando si scisse in Chiesa Cattolica Romana e Chiesa Ortodossa, scissione dovuta in prevalenza alla questione dell’autorità papale. Inoltre, poco dopo il XVI° Sec., sorsero diverse confessioni indipendenti, tra cui la Chiesa Anglicana, la Riformata e l’Evangelico-luterana – che contestavano alcuni aspetti della dottrina e certe pratiche della Chiesa Cattolica – e, più tardi, quella dei Metodisti, dei Battisti, dei Pentecostali, dei Quaccheri, e degli Avventisti del settimo giorno.

La molteplicità delle forme è dovuta in parte alla diversa interpretazione di alcuni brani del messaggio evangelico ed in parte alle circostanze storiche e temporali in cui le chiese si sono formate. Tutte le comunità religiose cristiane riconoscono comunque di avere una base comune nella Bibbia.

Il Cristianesimo è la religione più diffusa nel mondo grazie ad un’intensa attività di proselitismo e missionaria. Oggi i credenti si possono collocare in tre grandi gruppi che aderiscono a:

La Cattolica Romana

La Chiesa Ortodossa

Le comunità protestanti

 

 

Brevi considerazioni

Con l’avvicinarsi del compimento dei primi 2000 anni di storia, uno dei cambiamenti più importanti all’interno della Chiesa cristiana è stato l’atteggiamento verso gli uomini e le donne di altre fedi religiose. In molte comunità locali sono stati organizzati concili ed incontri interconfessionali per promuovere il dialogo tra gli aderenti alle varie tradizioni religiose ed anche il Consiglio Mondiale delle Chiese ha elaborato un ambizioso programma di dialogo.

Tuttavia c’è anche il rovescio della medaglia. Non soltanto tra cristiani, ma anche tra musulmani, induisti ed ebrei si è andata rafforzando un’ala cosiddetta “fondamentalista” caratterizzata da una dura opposizione al dialogo interconfessionale.

Ciò che viene da molte parti richiesto ai cristiani è una maggiore umiltà e la consapevolezza della grandezza del mistero di Dio, il quale potrebbe essersi rivelato, oltre che a cristiani, ebrei e musulmani, anche a buddisti, induisti ed altri ancora. Inoltre dobbiamo considerare che i raggruppamenti religiosi tradizionali non sono più semplicemente concentrati in aree geografiche in qualche modo isolate (i buddisti nel sud-est dell’Asia, i musulmani nel vicino oriente e gli induisti in India), ma attualmente ci sono seguaci di queste tradizioni in tutti i continenti.

Per quanto ci riguarda da vicino dobbiamo purtroppo osservare che l’atteggiamento della Chiesa verso la Massoneria non è quello di apertura e di ricerca del confronto. Ma c’è anche da dire che molti di noi si comportano da fondamentalisti verso la stessa Chiesa e, pur criticando aspramente, non hanno la volontà né di “affacciarsi” all’esterno, né di far conoscere le proprie idee.      Insomma, pur essendo venuti a mancare quei motivi di forte attrito esaltati dal clima risorgimentale, ancora oggi esistono notevoli incomprensioni e diversità di vedute difficili, ma non impossibili, da colmare.

Da persone iniziate nel rispetto della Tolleranza, Uguaglianza e della Libertà,  ed ancor più quali aderenti al R.S.A.A., dobbiamo, non solo sperare che nel nuovo millennio cambi il volto del mondo, ma soprattutto impegnarsi perché ci sia tra tutti gli uomini della terra il rispetto reciproco, la pace ed il superamento dei problemi relativi alle differenze di religione.

 

 

 

 

Tornata in 4° Grado   del        15 Gennaio 2001

 

 

 

 

 

 

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